Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  aprile 04 Domenica calendario

La sera del 14 del mese di nisan (giovedì 6 aprile del 30 d.C.), Gesù fu arrestato dalla polizia del Tempio

La sera del 14 del mese di nisan (giovedì 6 aprile del 30 d.C.), Gesù fu arrestato dalla polizia del Tempio. Nonostante la festività pasquale, il sinedrio (consiglio supremo con funzione amministrativa, giudiziaria e legislativa) si riunì nottetempo in seduta ristretta presieduto dal sommo sacerdote Caifa. L’eccezionalità del caso lo consentiva: Gesù era accusato di essere un «corruttore del popolo», il crimine più grave. Dopo l’escussione dei testimoni, rivelatasi inutile (si contraddicevano), Caifa si rivolse direttamente a Gesù chiedendogli se fosse davvero lui il Messia. Avendo ricevuto risposta positiva, il sinedrio giudicò di trovarsi di fronte a un bestemmiatore reo confesso, meritevole di morte. L’indomani mattina, dopo la ratifica del consiglio in seduta plenaria e la preparazione del protocollo scritto con l’accusa, Gesù fu consegnato al procuratore romano (l’unico autorizzato a far eseguire la condanna) che prima lo interrogò, senza trarne concrete ipotesi di reato, poi propose di liberarlo per l’amnistia pasquale, infine accettò di buon grado la volontà popolare (che voleva libero un certo Barabba) e lo avviò al supplizio.