L’Indipendente 4/04/2004, 4 aprile 2004
All’epoca di Gesù, Roma aveva il controllo politico ed economico della Palestina da decenni (Pompeo aveva conquistato Gerusalemme nel 63 a
All’epoca di Gesù, Roma aveva il controllo politico ed economico della Palestina da decenni (Pompeo aveva conquistato Gerusalemme nel 63 a.C.). Nel 27 a.C., in forza di un accordo tra Augusto e il Senato, le province furono suddivise in senatorie (quelle interne, tranquille e poco presidiate) e imperiali (esterne, meno sicure perché esposte all’attacco dei barbari). Quest’ultime erano ripartite in tre categorie: consolari (o di prima classe), pretorie (seconda classe) e procuratorie (terza classe) che coincidevano, come la Giudea, con i territori di recente acquisizione e di precaria stabilità. Venivano gestite da un governatore, che godeva di relativa autonomia. Ponzio Pilato, infatti, era vigilato nel suo ufficio dal legato di Siria, la più illustre provincia imperiale orientale, che disponeva di quattro legioni acquartierate nella capitale Antiochia. Nelle fonti Pilato viene chiamato sia prefetto (comandante militare) che procuratore (sovrintendente finanziario). Nel 70 d.C., la distruzione di Gerusalemme da parte dell’armata di Tito, intervenuta a stroncare una rivolta popolare, pose fine alla storia dello stato d’Israele fino al 1948.