?, 6 aprile 2004
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CRISPI
Francesco nasce a Ribera, in provincia di Agrigento, nel 1818 e muore a Napoli nel 1901. Laurea in legge, si trasferì a Napoli alla fine del 1845 dove fa l’avvocato. Torna a Palermo allo scoppio della rivoluzione (12 gennaio 1848), entra nel Comitato di guerra e nella Camera dei Comuni (è uno dei capi dell’estrema sinistra, democratica e autonomista). S’accosta poi a Mazzini e all’ideale unitario fino a diventare segretario di Stato di Garibaldi durante la spedizione dei Mille (di cui fu anche la principale mente politica). Eletto nel Parlamento italiano fin dal 1861, tre anni dopo [1864] certifica l’allontanamento da Mazzini affermando che "la monarchia ci unisce, la repubblica ci dividerebbe". Fu presidente della Camera e nel 1887 diventa presidente del Consiglio. Cade quattro anni dopo per un incidente parlamentare (aveva detto che la destra storica aveva condotto una "politica servile" verso gli stranieri). Il Re lo richiama al potere alla fine del 1893 dopo lo scandalo della Banca Romana e lo scoppio dei moti dei Fasci in Sicilia. Crispi dichiara subito lo stato di emergenza inimicandosi tutto il movimento socialista e dà avvio alla conquista dell’Etiopia che, dopo il disastro di Adua nel 1896, gli costa il posto.