Joachim Jeremias, "Gerusalemme al tempo di Gesù", Edizioni Dehoniane, 6 aprile 2004
Tra i mestieri disprezzati, quelli legati al trasporto di merci (asinaio, cammelliere, marinaio) perché potevano indurre al furto
Tra i mestieri disprezzati, quelli legati al trasporto di merci (asinaio, cammelliere, marinaio) perché potevano indurre al furto. Mal visti anche i pastori che conducevano speso le greggi a pascolare su proprietà altrui. I bottegai potevano truffare i clienti, i medici erano accusati di preferire i ricchi e trascurare quelli che potevano pagare poco (un detto del tempo: "Il migliore dei medici è buono per l’inferno"), i macellai potevano vendere carni provenienti da animali malati. Non disonorevoli ma ripugnanti erano considerate le attività di raccoglitore di escrementi di cane, fonditore di rame e conciatore (in questi casi le donne potevano chiedere il divorzio dai propri mariti). Sospettati di immoralità erano gli orefici, i venditori ambulanti, i tessitori e i sarti perché trattavano con donne. Considerati dei veri truffatori, e perciò privi di diritti civili e politici, erano i giocatori di dadi, gli usurai, gli organizzatori di giochi d’azzardo.