Sandro Orlando, "l’Unità" 2/4/2004 pagina 15., 2 aprile 2004
Nel 2003 il totale dei compensi dei membri del cda della Rcs Media Group, editore del "Corriere della Sera", è aumentato del 600 per cento, come si legge nel bilancio pubblicato ieri (1/4): 15,206 milioni di euro, contro i 2,442 milioni dell’anno precedente
Nel 2003 il totale dei compensi dei membri del cda della Rcs Media Group, editore del "Corriere della Sera", è aumentato del 600 per cento, come si legge nel bilancio pubblicato ieri (1/4): 15,206 milioni di euro, contro i 2,442 milioni dell’anno precedente. Nello stesso periodo i costi del personale sono scesi del 7,8 per cento (402,9 milioni) e i dipendenti sono diminuiti del 13 (da 6.147 a 5.580). Tra le cifre, significativa quella della liquidazione riconosciuta all’ex direttore generale Gaetano Mele, che se n’è andato a novembre: 9,629 milioni di euro tra stipendio lordo (1,414 milioni) e buonuscita (8,215 milioni, l’equivalente di 70 mensilità). I costi del cda della Rcs Media sono aumentati del 230 per cento, da una parte per le parcelle dovute ai consiglieri che contemporaneamente hanno svolto consulenze legali (1,594 milioni a Gilberti, 190 mila euro a Irti), dall’altra per le retribuzioni vere e proprie: Guido Roberto Vitale, presidente dallo scorso 15 aprile, nel 2003 ha preso 750 mila euro; l’amministratore delegato Romiti 1,893 milioni; il vice presidente Mieli 270 mila. Franco Tatò s’è ritrovato una busta paga di 562 mila euro: 547 per l’incarico da presidente, svolto per poco più di 100 giorni, con la partecipazione a 5 consigli d’amministrazione (in tutto l’anno il cda s’è riunito 12 volte). Paolo Fresco è il consigliere che prende meno, 4 mila euro al mese; gli altri se la sono cavata con compensi che oscillano tra i 15 e i 45 mila euro.