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 2004  aprile 03 Sabato calendario

I team di formula 1 conoscevano a fondo la pista del Bahrein già prima di affrontarla con le monoposto

I team di formula 1 conoscevano a fondo la pista del Bahrein già prima di affrontarla con le monoposto. Pat Symonds, direttore esecutivo degli ingegneri Renault: "Una volta che il tracciato ha assunto la configurazione definitiva la Fia invia ai team delle mappe dettagliate sulle quali studiamo, attraverso una serie di calcoli matematici, la traiettoria ideale della pista. Una volta stabilita la traiettoria migliore, iniziamo la simulazione vera e propria introducendo nei nostri programmi una monoposto virtuale, dotata di un assetto medio. Partendo da questa dotazione di base, si fanno delle prove con diversi rapporti del cambio e diversi carichi aerodinamici applicati agli alettoni". Per alcuni aspetti, però, il computer è inutile: "Ad esempio la variazione di aderenza del tracciato. Ed il cambiamento dell’aderenza di una pista anche solo del 3%, si traduce in almeno un secondo al giro in più o in meno". Altra variabile i cordoli: "Non conoscendo quale tipo venga usato dagli organizzatori, non possiamo sapere quanto i piloti possano tagliare le curve. Le traiettorie cambiano se vengono impiegati cordoli bassi e tondi".