2 aprile 2004
Gli organizzatori di Wimbledon ("il Vaticano del tennis", nella definizione di Bassani) sono terrorizzati dall’idea che Serena Williams si presenti col due pezzi messo in mostra a Miami
Gli organizzatori di Wimbledon ("il Vaticano del tennis", nella definizione di Bassani) sono terrorizzati dall’idea che Serena Williams si presenti col due pezzi messo in mostra a Miami. Gianni Clerici: "Lo straccetto di Serena non mi sembra più audace del modello di una qualsiasi cubista. composto da una sorta di top che soffoca, per quanto è possibile, il ribollire delle ghiandole mammarie, e da un paio di hot pants, impegnati a contenere i glutei prorompenti. A rendere ancora più perplessi i venerabili dirigenti c´è, poi, perforante la zona ombelicale della nerissima, un anellone di platino e diamanti". Precedenti: nel 1919 il giudice arbitro Burrows si oppose all´ingresso in campo di Suzanne Lenglen, priva di busto e con le calze allacciate da due giarrettiere poco sopra il ginocchio (ma lei, forte del mito che la circondava, se ne fregò); nel 1927 Ruth Daphne Tapscott detta Billie si presentò sul Centre Court (erano i quarti di finale) in calzini corti. All’inserviente che le offriva invano un paio di calzerotti copripolpaccio rispose "Facciamo tutte così, in Sudafrica"; nel 1930 l´inglese, Joan Austin Lycett, mostrò addirittura le caviglie ("scandalosamente audace", scrisse il ”Time”); negli anni ’50 Lea Pericoli fece scalpore per le piume di pavone che ornavano il gonnellino e quel che Gianni Brera definì "uno splendido rovescio" (non si riferiva al colpo). Più di recente, le mutandine con pagliuzze d’oro di Carol Fageros detta Golden Goddes (Dea Dorata) e gli shorts in pelliccia di tigre di Gussy Moran.