Varie, 1 aprile 2004
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LENTON Lisbeth Townsville (Australia) 28 gennaio 1985. Nuotatrice. Bronzo nei 50 sl e con la 4x100 sl ai Mondiali 2003; oro con la 4x100 sl e bronzo nei 50 sl alle Olimpiadi 2004; oro nei 50 sl e con le due staffette 4x100, argento nei 100 farfalla e con la 4x200 sl ai Mondiali 2005; oro nei 50 sl, 100 sl e farfalla e con le staffette 4x100 ai Mondiali 2007; oro nei 100 farfalla e con la 4x100 mista, argento nei 100 sl e bronzo con la staffetta 4x100 sl alle Olimpiadi di Pechino 2008; argento con la 4x100 mista e bronzo nei 100 sl e con la 4x100 sl ai Mondiali 2009 • «Il tecnico Stephan Widmer, furbo nel non svelare il segreto di questa talentuosissima Lenton: ”Non è alta, ma in acqua lo sembra di più dei 167 centimetri: si stende bene, e chiude ottimamente”
LENTON Lisbeth Townsville (Australia) 28 gennaio 1985. Nuotatrice. Bronzo nei 50 sl e con la 4x100 sl ai Mondiali 2003; oro con la 4x100 sl e bronzo nei 50 sl alle Olimpiadi 2004; oro nei 50 sl e con le due staffette 4x100, argento nei 100 farfalla e con la 4x200 sl ai Mondiali 2005; oro nei 50 sl, 100 sl e farfalla e con le staffette 4x100 ai Mondiali 2007; oro nei 100 farfalla e con la 4x100 mista, argento nei 100 sl e bronzo con la staffetta 4x100 sl alle Olimpiadi di Pechino 2008; argento con la 4x100 mista e bronzo nei 100 sl e con la 4x100 sl ai Mondiali 2009 • «Il tecnico Stephan Widmer, furbo nel non svelare il segreto di questa talentuosissima Lenton: ”Non è alta, ma in acqua lo sembra di più dei 167 centimetri: si stende bene, e chiude ottimamente”. [...] Di tre cose, spiagge a parte, non può fare a meno la ragazza nata sotto il segno dell’acquario: degli amici, del cioccolato e di dormire. Superstiziosa, esorcizza i malanni prima delle gare: ”Sentivo dolori dappertutto, ma dopo è sparito tutto” rivelerà. Il nuoto la diverte più della ginnastica, del tennis e dell’atletica che praticava da ragazzina. Altri segni particolari? ”Sono sempre me stessa, amo fare le cose al meglio e stare in compagnia”» (Stefano Arcobelli, ”La Gazzetta dello Sport” 1/4/2004). Nel 2001 «[...] Ai Trialsper i Giochi del Commonwealth di Manchester si era classificata 4ª in tutte le gare – 50 e 100 sl e farfalla – ed era stata esclusa senza tentennamenti dalla nazionale. [...] stava per dire addio al nuoto, e l’avrebbe probabilmente fatto se non l’avesse incrociata John Carew, il mitico allenatore di Kieren Perkins: ”Ti dimostrerò che in poco tempo vincerai tutte le gare, però ragazza mia devi applicarti di più e soprattutto cerca di trovare qualcuno che sia severo con te”. Abbassò gli occhi, la Lenton, meditando di tornarsene al tennis o alla ginnastica. Ragionò, anziché farsi travolgere dall’istinto. Pensò ai sacrifici sostenuti dalla madre Marilyn che nel ”96 aveva deciso di lasciare Townsville per Brisbane soltanto perché la figlia potesse nuotare. In quei giorni a Brisbane cercava fortuna Stephan Widmer, ex primatista svizzero dei 200 misti e 400 sl, ribellatosi a una comoda e più noiosa vita ad Ulster. [...] che ha trasformato un’altra perdente, la ranista Leisel Jones. ”La prima volta che vidi Libby capii subito che aveva doti speciali”. In 18 mesi, la Lenton passò da nuotatrice sperduta oltre il 100° posto del ranking mondiale a primatista, a prima donna che cancellò di 11 centesimi in 53’’66 quel record mondiale realizzato sempre a Sydney dall’olandese Inge De Brujin. Con i complimenti di Dawn Fraser e Shane Gould, due monumenti [...] un’agonista di razza, tutta potenza e fluidità: una che muove le braccia come se desse frustate. Ma cosa ha di speciale Libby? ”Riesco a farle fare serie da 50metri tutte in apnea, si arrabbia ma non molla: in piscina arriva alle 6 del mattino. Non più di 70 km settimanali, tra lavori veloci e lenti” spiega l’allenatore spesso preso a controllarle gli sbalzi d’umore. ”Quando torno da certi allenamenti piango, ma se penso a queste soddisfazioni mi addormento felice” ammette Libby [...]» (Stefano Arcobelli, ”La Gazzetta dello Sport” 1/2/2006).