varie, 31 marzo 2004
PRANDI
PRANDI Silvano San Benedetto Belbo (Cuneo) 13 novembre 1947. Allenatore di Pallavolo. Della Trenkwalder Modena (dal 2009) e della Bulgaria (dal 2008, bronzo agli Europei 2009). Ha cominciato ad allenare in serie A, a Torino, nel ”76-’77 e da allora, passando per Padova, Cuneo, Macerata e Ferrara, è approdato a Trento. Dal 1982 all’86 è stato c.t. dell’Italia (bronzo ai Giochi ”84, oro ai Giochi del Mediterraneo). Ha vinto 4 scudetti (a Torino), 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa, 1 Coppa Campioni (sempre con Torino), 3 Coppe Coppe, 2 Coppe Cev, 2 Supercoppe europee • «Il Professore. Un libro di pallavolo aperto [...] ha ottenuto risultati ovunque. Ma non li ostenta. Semplicemente li ricorda, con quella misura che lo porta a sottolineare che ”se la sua Italia salì prima di quelle di Velasco e di Anastasi sul podio olimpico (bronzo a Los Angeles ”84, ndr ), l’inizio di una nazionale vincente va ricondotto all’argento mondiale di Pittera nel 1978”. L’impresa da tanti considerata come un frutto occasionale, è ora accreditata come una pagina di gloria autentica. Firmata da un collega. [...] ”dovunque sono andato, ho portato i club allenati al miglior risultato della loro storia. No, non ho rivincite da consumare e conti da regolare [...] I 12 anni a Torino, dal 1976 al 1988 con 4 scudetti, una Coppa dei Campioni e una Coppa delle Coppe, sono qualcosa di eccezionale. No, non sono confrontabili con il resto della carriera. Nella classifica degli affetti non trascuro comunque l’esperienza di Padova: nessuno squadrone a disposizione, ma due quarti posti e mai al di sotto della sesta piazza. Un rapporto qualità/prezzo, diciamo così, eccellente [...] Fanno 12 coppe in totale, tra Italia ed Europa: 10 a Cuneo, 2 sole a Macerata che, in effetti, lascia in me un senso di incompiuto. [...] Se aumenta l’età media dei giocatori, non vedo perché non dovrebbe crescere quella dei tecnici. Mi considero appena a metà carriera. Il futuro? Mi ci intrufolerò con curiosità [...] Si può essere vecchi a 25 anni e giovanissimi a 70. Se questo lavoro non mi entusiasmasse tanto quanto il primo giorno, non sarei qui” [...]» (Flavio Vanetti, ”Corriere della Sera” 31/3/2004).