Daria Galateria, ཿla Repubblica 30/3/2004, pagina 39., 30 marzo 2004
Un pomeriggio del 1848, quand’ebbe finito di scrivere ”Le tentazioni di Sant’Antonio”, Gustave Flaubert lesse i cinquecento fogli ai suoi due amici del cuore, Maxime Du Camp e Louis Bouilhet, in quattro sedute di otto ore ciascuna
Un pomeriggio del 1848, quand’ebbe finito di scrivere ”Le tentazioni di Sant’Antonio”, Gustave Flaubert lesse i cinquecento fogli ai suoi due amici del cuore, Maxime Du Camp e Louis Bouilhet, in quattro sedute di otto ore ciascuna. I due consigliarono di dar fuoco al tutto e scrivere qualcosa di piàù leggero, tipo la storia della Delamare, moglie di un ufficiale sanitario allievo di Flaubert padre, che si suicidò dopo aver dispensato in giro se stessa e i suoi beni. Lui invece, che decise di partire per l’Oriente, trovò la soluzione sotto le seconde cateratte del Nilo: la sua adultera si sarebbe chiamata Emma Bovary (dal nome dell’albergatore). Il 19 settembre 1851, giorno del suo onomastico, cominciò a scrivere.