Massimo Lopes Pegna, ཿLa Gazzetta dello Sport 26/3/2004;, 26 marzo 2004
Impegnato nel processo in cui è accusato di stupro, Kobe Bryant fa la spola tra il tribunale di Eagle, in Colorado, e i palazzetti di tutti gli Stati Uniti
Impegnato nel processo in cui è accusato di stupro, Kobe Bryant fa la spola tra il tribunale di Eagle, in Colorado, e i palazzetti di tutti gli Stati Uniti. Mercoledì, per esempio, ha dormito nella sua casa di Los Angeles, si è svegliato alle quattro, ha preso un charter pagato a metà con la società, è stato 8 ore in aula insieme alla sua accusatrice, quindi ha ripreso l’aereo arrivando negli spogliatoi dello Staples Center appena 46 minuti prima della sfida contro Sacramento, la miglior squadra della Lega. Come gli accade quasi sempre quando fa il pendolare, è stato il migliore in campo, trascinando i Lakers al successo (115-91): 36 punti, 6 rimbalzi, 6 assist. Dopo la partita ha pure trovato il tempo di rispondere ai giornalisti, che non capiscono come faccia a giocare così bene nonostante lo stress: "Niente di straordinario, il basket è la mia vera valvola di scarico. In verità lo è sempre stato da quando avevo tre anni. Certo, sono un po’ stanco, dormirò bene, anche se ho la sveglia alle tre".