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 2004  marzo 24 Mercoledì calendario

Profumo, scandalo nella Swinging London. John Profumo, nato « quinto barone del tardo Regno d’Italia » nel 1915, diede il suo nome a uno storico spartiacque

Profumo, scandalo nella Swinging London. John Profumo, nato « quinto barone del tardo Regno d’Italia » nel 1915, diede il suo nome a uno storico spartiacque. Se la crisi di Suez del 1956 aveva inequivocabilmente rivelato che la Gran Bretagna non era più una grande potenza, lo scandalo Profumo del 1961- 63, quando si scoprì che il ministro della Guerra, John Profumo, condivideva una demi- mondaine diciottenne, Christine Keeler, con l’addetto diplomatico russo alla marina e funzionario del Kgb Eugene Ivanov – senza contare « Lucky » Gordon, uno spacciatore psicopatico delle Indie occidentali – segnò la fine della classe dirigente tradizionale, con la stessa certezza con cui nel 1960 il discorso del primo ministro Harold Macmillan sui « venti di cambiamento » e l’espulsione del Sud Africa dal Commonwealth avevano dato inizio all’era post imperiale. Questo era un periodo in cui il principe Filippo e i direttori dei quotidiani potevano lasciarsi andare tutti insieme senza inibizioni al Thursday Club di Soho, senza che nulla comparisse sui giornali. Nessuno sapeva, come invece accadrebbe nei nostri tempi ben più aperti, che il « felino » primo ministro Macmillan era stato espulso da Eton per omosessualità e che sua moglie viveva insieme a un altro membro del suo Gabinetto, Lord Boothby, che a sua volta la cornificava con Ronnie Kray, uno dei gemelli Kray, i gangster più potenti di Londra, con il quale era solito frequentare giovani prostituti in compagnia di Lord Bradfield, presidente del partito laburista. Il nonno italiano di John Profumo era diventato un gentiluomo di campagna inglese e aveva acquistato Avon Carrow, una grande dimora vicino a Stratford upon Avon, cittadina in rappresentanza della quale suo nipote sarebbe diventato membro del Parlamento prima di divenire, dopo una rapida serie di promozioni ministeriali, un aggressivo ministro della guerra nel 1960, all’apice della Guerra fredda. Essendo anche asceso alla qualifica di generale di brigata decorato durante la guerra, e avendo sposato, nel 1954, Valerie Hobson, la più famosa attrice romantica di Londra, egli era considerato il delfino di Macmillan. Suo padre era stato un principe del foro e la vita di famiglia, fatta di battute di caccia e partite a polo, era sovvenzionata dalla proprietà della Provident Life Association. La sua presunta relazione con l’affascinante cugina del principe Filippo, la principessa Marina, vedova di RICHARD NEWBURY dello zio della regina, il duca di Kent, aveva dato origine a un’intimità con la famiglia reale destinata a rimanere nel tempo. Profumo si sarebbe seduto alla destra della regina alla cena per celebrare i dieci anni da primo ministro della signora Thatcher, benché nessuno potesse non dirsi colpito dalla sua dedizione disinteressata, a partire dal 1963, a Toynbee Hall, il centro sociale dell’università di Oxford tra i poveri di Londra, o dalla fedeltà di sua moglie. Macmillan e l’inchiesta di Lord Denning da lui avviata avevano insistito nel sostenere che si trattava di « uno scandalo sessuale » riguardo a delle « marchette » , ma si trattava piuttosto di « una storia di spionaggio » riguardo a dei « missili » . Era La Dolce Vita vista con gli occhi di Graham Greene o John Le Carré. Kruscev, nel suo tentativo di allontanare gli Alleati da Berlino, era pronto a tutto pur di sapere se nella Germania dell’Ovest erano stati piazzati dei missili atomici. Ivanov, che stava già gestendo spie come il dottor Giuseppe Martelli nella base sottomarina nucleare britannica a Portland, cercò di scoprirlo e prese contatti con il dottor Stephen Ward, un osteopata del bel mondo, ritrattista di Churchill e della famiglia reale, membro del Thursday Club e fornitore di giovani intrattenitrici come Christine Keeler per l’aristocrazia. Ward era stato reclutato dal Kgb nella Germania prebellica. Anche l’Mi5, comunque, voleva coinvolgere Ward in una « trappola al miele » ( un ricatto sessuale) per « convincere » Ivanov, e perfino dopo che Profumo era stato inaspettatamente coinvolto nel loro gioco essi cercarono di ottenere l’aiuto del ministro. A ogni modo Sir Roger Hollis, il capo dell’Mi5, era stato reclutato prima della guerra a Shanghai dal Kgb. L’Mi5 pensava che Ward stesse lavorando per loro e il ministero degli Esteri usò perfino lui e Christine Keeler « sottobanco » , come corrieri verso l’ambasciata russa durante la crisi missilistica cubana. Non deve sorprendere che il segretario privato di Macmillan, John Wyndham, suggerisse che era « molto meglio che i russi potessero vedere i promemoria del governo due volte alla settimana. Così si evita tutto quell’azzardare ipotesi dannatamente pericoloso » , e che dicesse, riguardo alla deposizione menzognera con cui Profumo nel 1963 negava, davanti alla Camera, ogni « sconvenienza » con la Keeler, che « la sua bugia venne creduta perché la sua storia era così incredibile che doveva per forza essere vera » . Di fatto l’Mi5 se da un lato lasciò trapelare lo scandalo, dall’altro negò qualsiasi coinvolgimento, anche quando divenne evidente che, attraverso le indiscrezioni di Ward e più tardi della Keeler, gli americani erano venuti a conoscenza di questo attacco di panico da parte dei servizi di sicurezza, arrivato un po’ troppo vicino al Presidente: i Kennedy erano andati a letto con alcune delle stesse ragazze. Ward, condannato per favoreggiamento della prostituzione, si suicidò con le carte di Ivanov e del primo segretario dell’ambasciata sovietica in tasca. Era stato il « vaso di miele » russo quello che aveva avuto successo, anche se Ward e la Keeler non avevano ottenuto informazioni sui missili. Un autorevole « falco » era stato abbattuto, un intero establishment silurato, lo « speciale rapporto » tra i servizi segreti americani e britannici era stato minato alle fondamenta. Profumo, come pot ( marijuana) e pill ( pillola anticoncezionale), divenne un termine emblematico della nuova Swinging London, dove, comunque, fu la rivoluzione sessuale, non quella comunista, a risultare vittoriosa.