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 2004  marzo 22 Lunedì calendario

GIULIANA D’OLANDA. Nata a L’Aja (Olanda) il 30 aprile 1909, morta a Soestdijk (Olanda) il 20 marzo 2004

GIULIANA D’OLANDA. Nata a L’Aja (Olanda) il 30 aprile 1909, morta a Soestdijk (Olanda) il 20 marzo 2004. Unica figlia della regina Guglielmina e del principe Hendrik. Ha regnato per 32 anni, dal 1948 al 1980, quando ha abdicato per la figlia Beatrice. Sotto il suo regno l’Olanda è riuscita a risollevarsi dopo la seconda guerra mondiale. Da capo dello Stato ha gestito il passaggio all’indipendenza di due colonie olandesi: l’Indonesia nel 1949 e il Suriname nel 1957. «La ”regina in bicicletta” [...] Nei trentadue anni spesi sul trono, era entrata nel cuore degli olandesi per la sua modestia e il suo attaccamento al paese. Non era difficile incontrarla mentre faceva la spesa al supermercato. Sorprese gli olandesi decidendo di mandare i suoi figli in una scuola pubblica e la sua popolarità fu tale da convincere il partito laburista ad abbandonare la campagna repubblicana. In suo onore, il giorno della sua nascita è divenuto festa nazionale. Affabile, gentile, misurata nel parlare, modesta e persino timida [...] con l’invasione dei Paesi Bassi da parte delle truppe naziste, nel maggio 1940, insieme alle tre figlie più grandi riparò prima in Gran Bretagna e poi in Canada; il marito Bernhard di Lippe-Biesterfeld, tedesco di nascita, rimase in Inghilterra accanto a Guglielmina e al legittimo governo olandese, in esilio. Rientrata nel ’45, salì al trono tre anni più tardi, quando la madre abdicò per ragioni di salute: aveva 32 anni, e l’enorme responsabilità di far ricominciare il suo popolo da zero. I momenti difficili non sono mancati. Era lei il capo dello Stato nel ’49, quando l’Indonesia - prima tra le grandi colonie d’Olanda - ottenne l’indipendenza. Era lei la regina nel ’57, quando il Suriname fece lo stesso. Il suo regno ha affrontato le inondazioni (nel ’53, 1.700 olandesi morirono nel Sud del paese) e lo scandalo Lockheed, che costrinse suo marito Bernhard, accusato da una commissione d’inchiesta, dovette lasciare l’esercito. Come tutta la sua famiglia, Giuliana d’Olanda era molto legata all’Italia ed in particolare alla Toscana. [...] Dal 1988, già indebolita dagli anni e da una caduta che le aveva ridotto progressivamente la memoria, l’ex regina faceva vita ritirata nel suo palazzo di Soestdijk (vicino a Utrecht), evitando il più possibile apparizioni pubbliche» (Antonella Torra, ”La Stampa” 21/3/2004). «Nel 1953, quando in Olanda si ruppero le dighe portandosi via 17 mila morti, lei fu lì per prima, con i piedi nell’acqua, cappello in testa e pelliccetta di castorino. Fu femminista quando di femminismo ancora non si parlava, pacifista quando la parola non aveva ancora un senso: ora sembrano ricordarselo tutti, eccome no, quel suo discorso all’Onu all’inizio degli anni Cinquanta, quando saltò su ipotizzando una terza via fra il comunismo russo e il capitalismo all’americana. [...] un miracolo l’ha fatto: tenere unita una nazione che è peggio di un puzzle, protestanti da una parte e cattolici dall’altra, 172 etnie diverse registrate nella sola Amsterdam. ”Potevamo essere un’altra Irlanda, ma le cose hanno preso una piega diversa”» (Daniela Monti, ”Corriere della Sera” 22/3/2004).