Ettore Livini, "la Repubblica" 18/3/2004 pagina 41., 18 marzo 2004
Un occhio al calendario e uno ai numeri di bilancio, Versace sta lottando contro il tempo per ripagare il suo bond da 100 milioni di euro
Un occhio al calendario e uno ai numeri di bilancio, Versace sta lottando contro il tempo per ripagare il suo bond da 100 milioni di euro. Un´obbligazione in scadenza il prossimo 6 luglio ma il cui rimborso rischia di dover essere addirittura anticipato di qualche settimana: la pubblicazione dei conti 2003 del gruppo prevista per fine aprile, infatti, dovrebbe formalizzare la rottura di uno degli obblighi contrattuali (i cosiddetti covenants) contenuti nel prospetto dell´emissione, quello che vincolava la maison a presentare un utile operativo doppio rispetto agli oneri finanziari. L´obiettivo era stato raggiunto nel 2002 in zona Cesarini, grazie alla contabilizzazione (contestata dai sindaci) tra i ricavi dei 25 milioni incassati da Luxottica per l´accordo di licenza nell´occhialeria. Ma quest´anno, senza l´aiuto di Leonardo Del Vecchio e con un fatturato in calo del 20% a 400 milioni, Versace non dovrebbe riuscire a mantenere gli impegni finanziari presi con gli obbligazionisti. E dal giorno in cui saranno resi noti i risultati di bilancio, in teoria, ogni singolo risparmiatore potrebbe chiedere (e ottenere a pena di default dopo un periodo di "sterilizzazione" di un mese) il rimborso integrale di capitale e interessi. I vertici della società, non a caso, stanno lavorando da tempo per stendere un´adeguata rete di protezione. La loro speranza è quella di firmare entro fine aprile un accordo di rifinanziamento con una serie di istituti bancari che consenta di affrontare senza patemi il rimborso (anche anticipato) del bond senza ricorrere a una vendita un po´ affrettata del patrimonio immobiliare. L´intesa con gli istituti dovrebbe consentire a Versace di scegliere con meno pressione come trovare i capitali necessari per il rilancio del marchio. Le ipotesi sul tavolo sono diverse: oltre alla cessione del mattone (cui l´azienda attribuisce un valore superiore ai 100 milioni) ci sono la firma di nuovi accordi di licenza (come quello con Luxottica) in nuove aree di business e l´apertura del capitale a un nuovo socio, "possibilmente finanziario", come ha auspicato nei giorni scorsi Santo Versace. In lista d´attesa ci sono diversi fondi di private equity, da Apax a Doughty Hanson fino a Cerberus, anche se non è ancora chiaro che ruolo possa giocare nel futuro della maison della Medusa Del Vecchio, che in cambio del salvataggio nel 2002 ha ottenuto un posto nel cda. Qualche pour-parler per un´ipotesi di alleanza c´è stato anche con Domenico De Sole e Tom Ford, usciti con una maxi-liquidazione dall´avventura di Gucci, ma anche questo, per ora pare un capitolo ancora tutto da esplorare. A portare un pizzico di ottimismo nel quartier generale dei Versace, comunque, ci sono i timidi segnali di ripresa del business di questi primi mesi 2004 dopo un 2002 chiuso in rosso di 5 milioni (malgrado l´una tantum Luxottica) e un 2003 che non sembra destinato ad andare in archivio con risultati molto migliori.