Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  marzo 18 Giovedì calendario

Qualche giorno fa l’onorevole Franca Chiaromonte ha annunciato la morte del cane Puck, «il compagno della vita»: alla Casa delle donne "Il Buon Pastore" il brindisi d’addio con le amiche, che hanno avuto in regalo una foto di lui che prende il sole in barca a vela

Qualche giorno fa l’onorevole Franca Chiaromonte ha annunciato la morte del cane Puck, «il compagno della vita»: alla Casa delle donne "Il Buon Pastore" il brindisi d’addio con le amiche, che hanno avuto in regalo una foto di lui che prende il sole in barca a vela. Innumerevoli le telefonate e i biglietti di condoglianze: «Mi hanno scritto anche Veltroni, Bassolino, la Jervolino. E Massimo D’Alema è stato molto carino: mi ha abbracciato alla Camera e mi ha detto un po’ di cose tipo "la scomparsa di Puck è una cosa seria, è giusto che ora ci sia il lutto, ma pensa anche al domani, eccetera"». Carino anche Maurizio Scaparro: «Qualche giorno fa mi aveva chiamato perché non ero andata al suo nuovo spettacolo. E io gli avevo detto: non posso, ho il cane che sta male. Non l’aveva presa tanto bene, e invece poi mi ha mandato un biglietto: ho saputo tutto e sono addolorato, è una storia bellissima, anzi mi sono sentito diminuito io, per il fatto di non aver capito...”». Il cane fu trovato nel ’92 sotto la redazione dell’Unità, il giorno dell’assemblea in cui Foa annunciava le dimissioni: «Due colleghi di ritorno dal caffè tornarono con questo cucciolo. Gli abbiamo comprato le crocchette di patate e poi abbiamo scelto chi lo doveva tenere. Da quel momento non ci siamo più lasciati, veniva con me al giornale tutti i giorni» (sembra anche che avesse l’abitudine di fare i suoi bisogni nella stanza di Veltroni). Poi la Chiaromonte venne eletta alla Camera, ma visto che nemmeno Napolitano quand’era presidente di Montecitorio riuscì a far entrare il cagnolino, Puck se ne andava ogni mattina al tennis «con la mia assistente parlamentare, maestra al circolo». A detta della padrona, il trovatello era «viziato e con una grandissima voglia di relazioni sociali»: «Solo una cosa ci divideva, era sovranamenete indifferente al cibo. Veniva con me a tutte le riunioni: se mi arrabbiavo mi metteva la zampa sopra per dirmi "ora calmati"». Già decisa la frase da scrivere sull’urna cineraria: «Puck, fedele al suo nome. Per me era il folletto della notte».