Fonti varie, 17 marzo 2004
Anno I - Ottava settimanaDomenica prossima, 14 marzo, si vota in Spagna e in Russia. Basterà sapere quel che segue:Spagna
Anno I - Ottava settimana
Domenica prossima, 14 marzo, si vota in Spagna e in Russia. Basterà sapere quel che segue:
Spagna. Oggi la Spagna è governata dal Partito Popolare, cioè il centro-destra. Il suo capo è José Maria Aznar. Guida il Paese da otto anni. Non parteciperà personalmente alle elezioni: ha annunciato che, dopo otto anni, è ora di chiamare al governo gente nuova. Il suo successore, da lui stesso insediato, si chiama Mariano Rajoy. Tutti i sondaggi dicono che il Partito Popolare, cioè il centro-destra, vincerà forse addirittura in modo schiacciante. L’anno scorso, quando la Spagna appoggiò senza esitazioni l’intervento americano in Iraq, gli spagnoli contrari all’intervento risultarono il 92 per cento (92 per cento). Vi furono manifestazioni antigovernative enormi. L’opposizione sembrava a un passo dalla vittoria. Senonché: la Spagna, in questi otto anni, ha aumentato la sua ricchezza del doppio rispetto a quella di tutte le altre nazioni europee. Il Paese ha prestigio internazionale, stabilità politica, soldi. In gennaio si è toccato il record di vendita delle auto (99 mila). L’Eta, cioè il terrorismo basco, ammazza molto meno di prima: tre morti l’anno scorso, contro i trenta che in media sono stati uccisi ogni anno in passato.
Russia. Si vota per il presidente e Putin gode al momento, nei sondaggi, dell’80 per cento dei suffragi. I suoi avversari: un venditore di vodka, un ex autista, un politico che ha detto "di non voler vincere perché Putin è un grand’uomo", il leader di un finto partito fondato dal Cremlino per toglier voti ai comunisti, e Irina Khakamada, che guida la destra e non ha nessuna speranza. E’ possibile che vi siano brogli all’incontrario, cioè maneggi per far aver qualche voto in meno a Putin e dare alle elezioni un’apparenza più seria. Gli esperti dicono che è interessante soprattutto la scelta del primo ministro, uno sconosciuto Mikhail Fradkov che non appartiene né al partito dei liberisti (che vogliono mercato e affari) né a quello dei burocrati ex Kgb (che vogliono più presenza dello Stato). La comunità straniera reclamava un liberista, ma si accontenta di non avere un burocrate. Alla Borsa di Mosca si fanno affari d’oro. Putin, con il suo sconosciuto, tiene in scacco tutti e due i partiti e li annulla uno con l’altro.
Usa. Avendo vinto il cosiddetto Super-Martedì (dieci stati al voto contemporaneamente la settimana scorsa) Kerry è ufficialmente candidato per i democratici alla Casa Bianca contro Bush. Bush ha promesso di cominciare la campagna elettorale puntando su se stesso ("io sono bravo") e non sul suo avversario ("lui è cattivo"). Bush ha a disposizione, per ora, 120 milioni di dollari, Kerry molti di meno. Kerry ha dalla sua il servizio militare prestato in Vietnam, dal quale Bush si fece esentare.
Benzina. Domenica scorsa il prezzo della benzina in Italia è arrivato a 1,094 euro. Il ragionamento che, essendo il dollaro basso (ma la settimana scorsa ha avuto una breve impennata), la benzina dovrebbe costar di meno non vale, perché nel frattempo il barile di petrolio è arrivato (prezzo di venerdì scorso a New York) a 37,26 dollari, che è quanto si pagava poco prima della guerra in Iraq. La ragione principale di questo aumento è la crisi in Venezuela, che potrebbe portare al blocco degli impianti di quel paese e a un’improvvisa scarsità. Il Venezuela è il terzo esportatore di petrolio al mondo.
Parmalat. Le informazioni che seguono sono tratte da articoli vari usciti la settimana scorsa sul "Sole 24 Ore", il quotidiano della Confindustria, cioè degli imprenditori. Queste informazioni rappresentano l’ipotesi (l’ipotesi) che stanno formulando adesso gli inquirenti su tutto l’affare.
1. Alla fine degli anni Novanta (1997-1998) Parmalat aveva talmente tanti debiti con le banche da potersi considerare fallita;
2. Tanzi andò a chiedere soldi alle banche e le banche gli risposero: "Non ti facciamo più prestiti normali. Ti permettiamo però di raccogliere denaro emettendo, attraverso di noi, delle obbligazioni (bond). Se i conti della tua azienda, in futuro, non saranno come devono essere, tu sarai costretto a ricomprarti queste obbligazioni e rientrare";
3. Condizioni di questi collocamenti di obbligazioni: percentuali (commissioni) da pagare alle banche altissime; storno del denaro su conti privati degli stessi funzionari di banca, su quelli dei familiari e degli amici di Tanzi, su quelli di mediatori (broker) vari; obbligo da parte di Parmalat di acquisire ovunque aziende decotte e di rifonderne subito il debito alle banche. Questa ultima attività sarebbe stata esercitata soprattutto in Sudamerica;
4. Per non doversi ricomprare i bond, Tanzi, da quel momento in poi, falsifica tutto;
5. A quanto ammonta il denaro nero messo insieme in questo modo da funzionari, amici e familiari di Tanzi, mediatori? Uno dei funzionari-mediatori, di cui i giornali paventano il suicidio, ha messo a disposizione i suoi 30 milioni di dollari, tutti frutto di queste pratiche. E il denaro di tutti gli altri? Di che somme stiamo parlando?
6. Si tratta in ogni caso di somme rilevantissime. E occulte. Come sono state impiegate, dato che tesori simili vanno necessariamente investiti e, per dir così, dispersi? "Il Sole 24 Ore" ha dedicato un paio di importanti articoli al problema del "riciclaggio", parola che in questo caso non deve intendersi nel suo senso stretto ("far diventare pulito denaro sporco"), ma nel significato più ampio di "investimento in attività criminali".
7. Le attività criminali che a livello planetario attirano capitali di questo tipo, e remunerano altamente gli investitori, sono quattro: il traffico di droga, il trasporto clandestino di uomini e donne dal Terzo al Primo Mondo, il commercio di organi, il commercio di armi (questo non lo dice "Il Sole", lo diciamo noi).
8. Le banche in questione sono al 70 per cento straniere (istituti potentissimi) e al 30 per cento italiane (idem).
Iraq. Alle 10 di mattina di martedì 2 marzo gruppi di terroristi (fino a nove da una parte e forse tre dall’altra) si sono fatti esplodere a Bagdad e a Kerbala, mescolandosi alle migliaia di pellegrini che celebravano la festa della Ashura. I morti sono stati 271, tutti iracheni. La Ashura è una festa sciita. Gli sciiti sono maggioranza in Iraq, in una proporzione di 70 a 30. Questo 30 è rappresentato dai sunniti. Saddam Hussein è sunnita e, negli anni del potere, ha perseguitato ferocemente la maggioranza sciita, che alla sua caduta si diede a grandi manifestazioni di gioia. Il doppio attentato potrebbe dunque essere inquadrato in questa lotta religiosa. E tuttavia lo ha rivendicato Abu Nusab Zarkawi, l’altro gran capo del terrorismo medioorientale, che fa degli attentati il mezzo per impedire alla regione di trovar pace. Su di lui gli americani hanno messo una taglia di dieci milioni di dollari. Al Qaeda s’è chiamata fuori con un comunicato. In Iraq, per ordine di Zarkawi, starebbero affluendo terroristi da tutto il mondo.
Elicotteristi. Quattro elicotteristi italiani sono stati "messi a terra", un provvedimento gravissimo per quel tipo di soldati. L’accusa: mandati a Nassirya, si sono rifiutati di partire sostenendo che gli elicotteri non davano sufficienti garanzie di sicurezza, specialmente nel meccanismo del sistema anti-missili. Dei quattro non si conoscono i nomi. Ma uno di loro, intervistato dal "Corriere della Sera", ha detto: "Non ci siamo mai rifiutati di volare e infatti abbiamo volato. Però abbiamo spedito dall’Iraq un rapporto al nostro comando". In questo rapporto erano messi sotto accusa lo scarso addestramento dei soldati e la pochezza del loro equipaggiamento a fronte dei pericoli che i soldati italiani sono chiamati ad affrontare laggiù. L’inchiesta è in corso. Polemica politica a non finire.
Cesare Battisti. La magistratura francese ha scarcerato Cesare Battisti, un italiano di 51 anni, responsabile di quattro omicidi, condannato in Italia con sentenza definitiva a due ergastoli, fuggito in Messico e poi in Francia, dove ha trovato rifugio, comprensione e solidarietà anche istituzionale grazie alla vecchia dottrina Mitterrand, secondo la quale i terroristi dei cosiddetti anni di piombo (1975-1981) hanno combattuto una guerra civile contro uno Stato dittatoriale (l’Italia), che li ha condannati con procedure tiranniche. Battisti è diventato nel frattempo uno scrittore famoso di gialli e inveisce adesso contro chiunque non lo considera un perseguitato. L’Italia ha chiesto l’estradizione. Una vasta area della società intellettuale francese si è mobilitata in difesa di Battisti, proclamando che mai come adesso l’Italia è un regime dittatoriale, governato da un despota e dove non ci sono garanzie per gli imputati. Battisti è stato condannato nel 1982 e nel 1984 in processi normalissimi dove sono state prodotte tonnellate di prove scritte e decine di testimonianze. L’organizzazione terroristica di cui faceva parte era il Pac (Proletari Armati per il Comunismo). Le sue vittime: un agente, un maresciallo di polizia, un gioielliere, un macellaio. I francesi decideranno sull’estradizione il 7 aprile.
Sanremo. Il festival di Sanremo, vinto poi da Marco Masini con la canzone "L’uomo volante", passerà alla storia per essere stato battuto negli ascolti tv da un programma concorrente, in onda su Canale 5. Non era mai accaduto in passato. L’evento si è prodotto venerdì 5 marzo. Grande Fratello: 32,26%; Sanremo: 29,38-29,04% (si conteggiano separatamente la prima e la seconda parte della serata). Il record degli ascolti sanremesi è del 1995 con Pippo Baudo: 65,42%.
Infine. In Belgio è cominciato il processo per gli eccidi di Marcinelle: bambine sequestrate, violentate e uccise. L’imputato Dutroux s’è addormentato alla prima udienza e poi ha accusato due poliziotti di averlo aiutato. Le famiglie delle vittime sostengono che vi sono ben altre responsabilità, tenute nascoste dall’inchiesta, e che Dutroux non era che un feroce galoppino incaricato di procurare ragazzine ai potenti del Paese.
Undici Oscar sono stati assegnati al film "Il signore degli anelli - Il ritorno del re. Terza parte".
La Nafta, compagnia petrolifera russa, che stava per comprare la squadra di calcio della Roma, s’è dileguata all’ultimo istante. La Roma - come la Lazio e il Parma - rischia seriamente di fallire.