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 2004  marzo 16 Martedì calendario

I telegrammi di Idi Amin Dada

I telegrammi ufficiali spediti da Idi Amin Dada quand’era al potere in Uganda (dal gennaio 1971 all’aprile 1979, ora vive in Arabia Saudita, ospite della famiglia reale): a Richard Nixon durante la crisi del Watergate: «Se il tuo Paese non ti capisce vieni da papà Amin che ti vuole bene. Un bacio su entrambe le guance». Come postilla, un consiglio: «Quando la stabilità di una nazione è in pericolo, l’unica soluzione purtroppo è di imprigionare i capi dell’opposizione». A Leonid Breznev e Mao Zedong: «Ultimamente ho riflettuto molto sull’Unione Sovietica e sulla Cina. Mi preoccupano. Vorrei vedervi felici. I vostri rapporti non sono amichevoli. Se avete bisogno di un mediatore sono disponibile». Al governo israeliano durante la guerra del Kippur: «Vi ordino di arrendervi». Al segretario generale dell’Onu, Kurt Waldheim: «Esprimo il mio sostegno alla figura storica di Adolf Hitler, che ha fatto la guerra per unificare l’Europa e ha l’unico torto d’averla persa» (poche ore prima aveva annunciato alla radio l’erezione di una statua in onore del dittatore nazista). Al segretario generale del British Commonwealth: «Tenuto conto del successo della rivoluzione economica in Uganda, ritengo di essere il candidato ideale alla direzione del Commonwealth al posto della Gran Bretagna, colpita da grave crisi economica». Al governo turco subito dopo l’invasione di Cipro: «Faccio richiesta dei vostri piani militari e dei filmati dello sbarco perché mi serviranno il giorno che il mio esercito attaccherà il Sudafrica»