Peppino Ortoleva e Barbara Scaramucci (a cura di), Le Garzantine ཿ Radio, Garzanti, 16 marzo 2004
Scala. Arturo Toscanini non voleva che si diffondessero per radio le opere da lui dirette. Nel 1926 si tentò di convincerlo facendogli ascoltare una mezz’ora di musica suonata alla Scala, per dimostrarne la perfetta ricezione
Scala. Arturo Toscanini non voleva che si diffondessero per radio le opere da lui dirette. Nel 1926 si tentò di convincerlo facendogli ascoltare una mezz’ora di musica suonata alla Scala, per dimostrarne la perfetta ricezione. Toscanini si presentò nella sala con la moglie e una segretaria, s’accomodò su una poltrona a qualche metro di distanza da un apparecchio ricevitore. Il volume fu alzato al massimo, ma la sinfonia di Beethoven che usciva dalla radio risultava confusa. Il Maestro cominciò a innervosirsi, poi balzò in piedi e gettò il cappello contro l’apparecchio urlando: "Basta, non posso più resistere. Questa meccanizzazione della musica è un obbrobrio, me ne vado". E uscì.