varie, 16 marzo 2004
Tags : Christa Wolf
Wolf Christa
• Schriftstellerin (Germania) 17 marzo 1929. Berlino (Germania) 1 dicembre 2011. Scrittrice • «Ha visto costruire il muro, e poi lo ha visto cadere. Ha partecipato alle riunioni del partito centrale della Sed, e poi ne è uscita. Ha criticato il suo paese ai tempi del socialismo reale, e oggi continua a criticarlo per aver sposato il capitalismo senza averci pensato un minuto. Ama la Germania e ama l’America. Questa è Christa Wolf [...] che è passata attraverso le contraddizioni dell’ultimo secolo senza mai diventare un’altra. [...] Detesta essere intervistata. “Non per altro – ci dice – ma ho sempre l’impressione che non si voglia tanto capire i miei pensieri quanto strapparmi qualche confessione tardiva, qualche patetico pentimento postumo”. Racconta di quella volta che il suo editore l’aveva supplicata di rilasciare un’intervista a un grande giornale americano per promuovere il suo ultimo libro negli States. Lei si sottopone persino a un estenuante rito fotografico. “Al momento di definire i temi dell’intervista, l’editore mi fa sapere che quel giornale era soprattutto interessato alla mia vita privata, al rapporto con mio marito, ad aneddoti personali”. Inutile dire che l’intervista non si è fatta. Dietro i silenzi non c’è l’arroganza della scrittrice che non ama concedersi, ma l’enigma stesso della sua biografia. Christa Wolf non era un “intellettuale organico”, era in continuo “conflitto critico” con i vertici della Sed, e quando stava per pubblicare La ricerca di Christa T. si sentì ammonire dal presidente dell’Unione scrittori Max Walter Schulz con le parole “Ricorda le tue radici, Christa”, perché il libro sembrava virare un po’ troppo verso pericolose derive soggettivistiche. Oggi Christa Wolf pensa che si sia passati “dalla claustrofobia all’agorafobia, dal marxismo al marktismo”, ma per lo più evita di dirlo» (Francesca Forza, “La Stampa” 16/3/2004).