Alessandra Farkas, "Corriere della Sera" 6/3/2004 pagina 15., 6 marzo 2004
Pubblicato il libro di Jayson Blair, il reporter del "New York Times", che dopo aver copiato, inventato e falsificato dozzine di articoli, nel maggio 2003 è stato licenziato
Pubblicato il libro di Jayson Blair, il reporter del "New York Times", che dopo aver copiato, inventato e falsificato dozzine di articoli, nel maggio 2003 è stato licenziato. Il ventisettenne americano, che ha già ricevuto 250 mila dollari d’anticipo per la sua opera, racconta ogni cosa: «Ho mentito una, due, tre, mille volte. Non erano bugie passeggere, ma inganni colossali, dalla a alla z». Tutto iniziò dopo l’11 settembre, quando Blair fece credere che un suo parente fosse morto nell’attacco: ottenne di diventare inviato a Gorund Zero e s’inventò un’intervista con una vittima inesistente, un tale Andrew Rosstein. Fino ad allora non aveva mai inventato, «mi ero limitato a copiare da altri giornali». Blair dice anche d’aver scritto i suoi pezzi migliori «ispirato dalla cocaina» (che gli costava mille dollari al giorno) e parla dell’ambiente in cui ha lavorato per quattro anni: «Spacciavo la cocaina in ufficio e poi c’erano i redattori sempre fatti di marijuana, come uno dei responsabili della cronaca, che scriveva i titoli più belli quand’era stonato».