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 2004  marzo 11 Giovedì calendario

Scianca Patrizia

• Nata a Torino il 5 luglio 1961. Doppiatrice. "Il suo preferito è Goku, il ”teppistello” di Dragon Ball: racconta Patrizia Scianca: ”Lo faccio da dieci anni, sono cresciuta con lui, è normale che mi sia rimasto nel cuore”. Parliamo di una passione nata con la voce, davanti a immagini che scorrono e davanti a quelle pagine su cui sono scritte le battute da pronunciare: ”Per i cartoni la tariffa è di 2000 lire per ogni riga del copione; per i film la cifra sale a 3500”. [...] Dare la voce ai personaggi dell’animazione ”è molto divertente, perché si possono inventare le intonazioni più curiose, c’è una grande libertà”. La fatica, però, con i cartoni e senza, è sempre tanta: ”Bisogna stare perennemente concentrati, non ci si può permettere di essere stanchi, se hai in mano un personaggio devi andare avanti e farlo, anche con il raffreddore, ti imbottisci di ’rinazina’ e via”. Il lavoro dei doppiatori, dice, è ”strutturato in turni di tre ore l’uno, in genere il primo inizia alle 9,30 e l’ultimo alle 19,45. I ruoli vengono affidati attraverso provini a cui partecipano tre voci per volta; si viene ascoltati e poi scelti. Gli episodi da interpretare vengono suddivisi in, brani, detti ’anelli’, che durano un minuto e venti secondi; può capitare di doppiare da soli, senza interlocutore, oppure in due o in tre. I tempi, in genere, sono molto serrati. Solo per i film e i telefilm capita di riprovare varie volte prima di incidere”. Il tipo di lavoro cambia a seconda delle città. Se a Roma si fa soprattutto cinema, a Milano, racconta Scianca, si doppiano cartoni animati e prodotti destinati alle tv, soprattutto le reti Mediaset: ”Sono nata a Torino, ho esordito in teatro, per sette, otto anni sono stata allo Stabile, ma, quando ho iniziato a fare il doppiaggio, ho dovuto trasferirmi a Milano perché allora Torino offriva poco. La cosa più bella di questo lavoro? Beh, quando si dà la voce agli attori in carne ed ossa e si riesce a raggiungere l’intonazione giusta, a essere in ’sinc’, come diciamo noi, con le labbra dell’interprete”. Non si ha voglia di avere maggiori riconoscimenti, di diventare noti come le facce a cui si presta la propria voce? ”Non soffro particolarmente per questo problema. E credo che sia lo stesso per i miei colleghi. Il doppiaggio è una parte del nostro lavoro, molti fanno anche altre cose, recitano, scrivono sceneggiature”" (’La Stampa” 11/3/2004). SOUL David (David Richard Solberg). Nato a Chicago (Stati Uniti) il 28 agosto 1943. Attore. L’attore che impersonava Hutch. [...] Molti anni fa, prima che Starsky & Hutch diventasse un successo mondiale, ha venduto la sua quota dei diritti (il 7,5%). Quel giorno si è messo in tasca 100 mila dollari e ha cominciato a perderne milioni. [...] Si è trasferito in Gran Bretagna e lì lavora con qualche compagnia teatrale o interpreta un ruolo minore in tv. [...] Le cronache ogni tanto si sono occupate di lui. Negli anni ’80, quando una ex moglie lo denunciò per violenze e lui ebbe qualche problema con l’alcol. O nel 2001, quando riportarono la notizia che Hutch aveva vinto la causa con un critico che aveva stroncato un suo spettacolo senza averlo visto. E [...] per dire che è povero e solo. I suoi vicini sono stupiti: ”Pensavamo vivesse a Hollywood con qualche donna bellissima, in una casa con piscina e auto sportiva”. [...] Attore e cantante dal 1960 - anno dell’esordio tv negli Usa come Mystery Singer, il cantante mascherato - molti film e vari Lp all’attivo (la sua ”hit” è stata Don’t give up on us baby)" (Ma. Po., ”Corriere della Sera” 11/3/2004).