Varie, 10 marzo 2004
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Girard Rene
• Avignone (Francia) 25 dicembre 1923. Filosofo. «Attivo fin dagli anni Sessanta negli Stati Uniti (oggi insegna all’Università di Standford), è un umanista la cui scrittura vive di un respiro trasversale, estraneo ad ottiche di erudizione specialistica. I suoi libri più noti, in Italia, li ha pubblicati Adelphi: La violenza e il sacro, Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo, Il capro espiatorio, L’antica via degli empi, Shakespeare. Il teatro dell’invidia e Vedo Satana cadere come la folgore, espressione presa dal Vangelo di Luca, in cui sviluppava l’idea più coltivata nei suoi scritti: la centralità del meccanismo del capro espiatorio e l’unicità del messaggio cristiano, capace di opporvisi decretando l’innocenza della vittima. Per Raffaello Cortina è uscito di recente Origine della cultura e fine della storia, che torna sul rifiuto della sacralizzazione della violenza da parte del cristianesimo (proclamando il valore dell’innocenza, offrendo l’altra guancia) come base della nostra civiltà. Ortodosso nella sua scelta di fede (è stato definito “l’Hegel del cristianesimo”)» (Leonetta Bentivoglio, “la Repubblica” 10/3/2004).