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 2004  marzo 08 Lunedì calendario

Marco Masini ha vinto la 54esima edizione del Festival. Quarant’anni il 18 novembre, è nato a Firenze nell’anno in cui al Festival trionfava Gigliola Cinquetti, esplodeva la Caselli e Celentano veniva eliminato col Ragazzo della via Gluck

Marco Masini ha vinto la 54esima edizione del Festival. Quarant’anni il 18 novembre, è nato a Firenze nell’anno in cui al Festival trionfava Gigliola Cinquetti, esplodeva la Caselli e Celentano veniva eliminato col Ragazzo della via Gluck. Infanzia felice, madre musicista e cantante («è mancata anni fa e questa vittoria la dedico a lei, diobonino»). Da ragazzo suona nei locali underground della Toscana, da lì approda direttamente alla Ricordi, dove conosce Giancarlo Bigazzi: «Mi ha insegnato molto, mi ha portato per mano, mi ha fatto crescere. Io ci ho messo del mio, ma che bello avere un maestro così. Poi i punti di vista si sono divaricati e ci siamo lasciati, ma da amici veri». Nel 1990 debutta a Sanremo con "Disperato", voce roca e un grido di strazio: vince nella sezione giovani. L’album d’esordio, Marco Masini, vende 800 mila copie in un baleno. Il disco successivo "Malinconoia", ritraeva una gioventù scoglionata, insicura, persa nel ghetto della malinconia generazionale e della noia da società dei consumi (1 milione e 300 mila copie vendute). Il brano portante fu "Perché lo fai?", sulla droga. L’uscita successiva è "T’innamorerai" (che contiene il singolo "Vaffanculo"): 800 mila copie vendute. Poi "Il cielo della Vergine": 700 mila. Infine "Scimmie": 300 mila. A questo punto, tra crisi di vendite e testi non proprio ottimisti, la fama di iettatore è patrimonio comune dell’ambiente musicale. Nel 2001, allo stremo, Masini annuncia al Tg1 il ritiro dalle scene: «Non faranno di me un suicida». L’esilio dura un paio d’anni, dopo qualche brano d’assaggio nel 2003, il trionfo al Festival con "L’uomo volante", canzone cortese e ottimista sulla voglia di paternità: «Me l’ha attaccata Ramazzotti, senza un figlio ti manca un pezzo di te».