Luca Fazzo, Marco Mensurati, "la Repubblica" 8/3/2004 pagina 26, 8 marzo 2004
Secondo Giampiero Biancolella, il nuovo avvocato di Calisto Tanzi, all’inizio degli anni 90 «potrebbe essersi creato un meccanismo tale per cui Tanzi non aveva più il timone della propria azienda», ma non è che l’azienda andasse alla deriva: «Per me i timonieri c’erano
Secondo Giampiero Biancolella, il nuovo avvocato di Calisto Tanzi, all’inizio degli anni 90 «potrebbe essersi creato un meccanismo tale per cui Tanzi non aveva più il timone della propria azienda», ma non è che l’azienda andasse alla deriva: «Per me i timonieri c’erano. Bisogna capire chi erano e chi decideva la rotta». Questa situazione sarebbe stata creata «dagli interessi passivi richiesti a Parmalat dagli enti finanziatori. Si parla di tassi del 18, del 20 per cento». Per quanto riguarda i bilanci falsi, la tesi del legale è che «gli aggiustamenti» siano serviti non alla distrazione di fondi, ma a «occultare perdite ingentissime dovute a una mancanza di redditività della Parmalat nell’ambito della sua attività industriale. Una difficoltà che ha radici in epoca molto lontana».