Giornalista di cui non ho preso il nome, Vanity Fair, 10/3/2004, 10 marzo 2004
Montoya, vista la Williams, l’ha giudicata orrenda ("che è questa fottuta cosa?"), salvo ammettere poi che "va piuttosto forte"
Montoya, vista la Williams, l’ha giudicata orrenda ("che è questa fottuta cosa?"), salvo ammettere poi che "va piuttosto forte". Amicone di Barrichello e molto in buona con Schumacher (non col fratello Ralf: "non abbiamo niente in comune, tranne la Williams"). Abita a Miami, mille metri quadri su tre piani con vista mozzafiato su Biscayne Bay. I genitori si sono trasferiti dalla Colombia e sono andati a vivere vicino a lui. Il padre, architetto, lo mise al volante a 5 anni. Poi si dissanguò per farlo correre. "A 19 anni vivevo da solo in Austria senza un soldo in tasca, quindi giravo su e giù in pattini. Per andare al circuito a gareggiare dovevo fare l’autostop. D’altra parte con mio padre, quando vivevamo a Bogotà, prendevamo spesso passaggi dai tir dei surgelati per arrivare nelle città dove c’erano le gare". Gira con 11 guardie del corpo, non per il disordine della Colombia ("mi rispettano tutti"), ma per difendersi dai fan. Corre anche in autostrada, e ha preso un sacco di multe: "Ma adesso mi sono calmato".