Umberto Eco, L’Espresso, 11/3/2004, 11 marzo 2004
"Il reazionario è colui che ritiene che vi sia una sapienza antica, un modello tradizionale di ordine sociale e morale, al quale bisogna tornare ad ogni costo, opponendosi a tutte le cosiddette conquiste del progresso, dalle idee liberal-democratiche alla tecnologia e alla scienza moderna
"Il reazionario è colui che ritiene che vi sia una sapienza antica, un modello tradizionale di ordine sociale e morale, al quale bisogna tornare ad ogni costo, opponendosi a tutte le cosiddette conquiste del progresso, dalle idee liberal-democratiche alla tecnologia e alla scienza moderna. Il reazionario non è pertanto un conservatore, è se mai un rivoluzionario "all’indietro". Ci sono stati nel corso della storia grandi reazionari che certo non presentavano alcun tratto delle ideologie fasciste proprie del Ventesimo secolo. Anzi, rispetto al reazionarismo classico, il fascismo era "rivoluzionario-modernista", esaltava la velocità e la tecnica moderna (vedi i futuristi) anche se poi, col sincretismo zuzzurellone che gli era proprio, arruolava anche reazionari nel senso storico del termine, come Evola". (Umberto Eco)