Romano Prodi, "la Repubblica" 2/3/2004 pagina 23., 2 marzo 2004
La lettera che Romano Prodi ha scritto a "Repubblica" per smentire un sua presunta abitudine di tingersi i capelli: «Caro Direttore, nello scorso numero del Venerdì, dopo aver fatto riferimento al "lifting" di Berlusconi, si accenna, senza se e senza ma, alla "tintura dei capelli" di Prodi
La lettera che Romano Prodi ha scritto a "Repubblica" per smentire un sua presunta abitudine di tingersi i capelli: «Caro Direttore, nello scorso numero del Venerdì, dopo aver fatto riferimento al "lifting" di Berlusconi, si accenna, senza se e senza ma, alla "tintura dei capelli" di Prodi. Le posso assicurare che non ho alcuna opinione particolare su chi usa il "lifting" o altri strumenti per migliorarsi. E´ infatti legittimo e comprensibile che qualcuno cerchi, con ogni mezzo, di trovarsi più a suo agio con se stesso. Voglio solo precisare che mai ho trattato i miei capelli con alcuna tintura, brillantina, prodotto di qualsiasi genere, naturale o sintetico. Le sembrerà strana una precisazione di questo genere dopo che, nel giro di pochi mesi, ben altre accuse sono state rivolte nei mie confronti. Pensi solo alle menzogne sulla Sme, a quelle su Telekom Serbia, alle invenzioni sull´antisemitismo, e chi più ne ha più ne metta. Se perciò faccio questa precisazione è per due semplici ragioni. La prima è che il mio barbiere (da pochi giorni in pensione) è stato per anni assediato su questo tema dai giornali vicini (o vicinissimi) all´attuale maggioranza di governo: perseverare mi sembra quindi inutile e, comunque, eccessivo. La seconda ragione è un poco più seria, che cioè la verità è importante anche quando riguarda particolari trascurabili».