Varie, 1 marzo 2004
VENGEROV
VENGEROV Maxim Novosibirsk (Russia) 20 agosto 1974. Violinista • «Residenza a Montecarlo, albergo cinque stelle, viaggio in business-class, macchina a disposizione: le pretese, gli sfoggi, il cachet, del divo li ha già tutti, il talento di sicuro anche, il gusto non ancora. [...] Siberiano di Novosibirsk, fisico robusto, mani grandi e agilissime dita grosse, lunga redingote, premio Grammy 2004, ambasciatore Unicef, violinista di stupefacente naturalezza e facilità nel fare l’impossibile [...] un controllo della tecnica strabiliante, ma anche la conferma di una vecchia verità: ”Patetico, i russi hanno un modo patetico di suonare Bach”, come racconta Pavel Vernikov [...]. Tiene il primo recital a cinque anni, diventa allievo di Zakhar Bron, inizia a riempire il palmarés di concorsi internazionali, incisioni discografiche, tournée. [...] Suona lo Stradivari detto appunto ”Kreutzer”, appartenuto al violinista cui Beethoven dedicò, dopo diverse esitazioni, la propria Sonata. Vengerov lo possiede grazie all’aiuto di un mecenate giapponese ed è evidentemente scattato un rapporto di identificazione tra strumento, storia di questa sonata, autore, interprete. La pirotecnia violinistica incontra un suono dalla potenza impressionante eppure mai esagerata; tutto torna, tutto si incontra, in un fluire di colpi ad effetto e di profonda musicalità» (Sandro Cappelletto, ”La Stampa” 1/3/2004).