Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  febbraio 28 Sabato calendario

Da ottomila anni l’uomo beve il latte delle mucche che alleva. E da allora, bovini e umani si sono evoluti insieme, influenzandosi reciprocamente

Da ottomila anni l’uomo beve il latte delle mucche che alleva. E da allora, bovini e umani si sono evoluti insieme, influenzandosi reciprocamente. Tanto che, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista ”Nature Genetis”, nelle aree dell’Europa centro settentrionale, proprio dove nel neolitico vivevano popolazioni dedite all’allevamento dei bovini, le proteine del latte delle mucche hanno particolari varianti genetiche: risultato, forse, di numerose selezioni da parte degli allevatori. «Evidentemente le tribù del neolitico avevano puntato sul latte» spiega il biologo Giorgio Bertorelle, dell’Università di Ferrara, che ha partecipato alla ricerca europea coordinata da Albano Beja-Pereira dell’Università Joseph Fourier, Grenoble (Francia). Da parte loro, anche le mucche, seppure in maniera indiretta, avrebbero indotto una selezione negli uomini: non a caso, infatti, nelle comunità del Centro e del Nord Europa l’intolleranza al latte è meno diffusa. «La capacità di digerire quest’alimento» continua Bertorelle «è dovuta a un particolare enzima, indispensabile ai lattanti, ma che di solito si spegne con la crescita. Nelle zone sopra citate, invece, spesso rimane attivo anche negli adulti. I risultati dello studio genetico confermerebbero i dati archeologici sulla diffusione della pastorizia in Europa».