Americo Bonanni, Macchina del Tempo, marzo 2004 (n.3), 28 febbraio 2004
Le comete seguono ancora una ferrea tradizione: sono chiamate con il nome dello scopritore o degli scopritori, come nel caso della celebre Hale-Bopp che campeggiò nei cieli del 1997
Le comete seguono ancora una ferrea tradizione: sono chiamate con il nome dello scopritore o degli scopritori, come nel caso della celebre Hale-Bopp che campeggiò nei cieli del 1997. Gli asteroidi, essendo molto numerosi, sono invece un grattacapo. Lo scopritore solitamente propone un nome, quasi mai il suo: in genere si onora un personaggio. Ma ci sono delle regole da seguire. «Ad esempio» dice Andrea Carusi, che è stato membro del Committee on Small Body Nomenclature, l’organismo della IAU che assegna i nomi agli asteroidi, «non si può dare a un asteroide il nome di un capo militare o di un politico prima che siano passati cento anni dalla sua morte». Nei primi giorni dopo l’11 settembre, qualcuno aveva proposto di intitolare un asteroide a ciascuna delle persone morte nell’attentato. Ma la proposta è impraticabile. Bisognerebbe ricordare anche le vittime di altre atrocità storiche. E i 200.000 asteroidi oggi conosciuti sarebbero insufficienti. Piccola curiosità: alcuni asteroidi hanno dei minuscoli satelliti, e si è proposto di chiamarli con nomi celebri legati all’infanzia. Eugenia, ad esempio, un asteroide di 215 km di diametro, ha una luna di circa 13 km che è stata battezzata Piccolo Principe, mentre il satellite che ruota attorno a Kalliope si chiama Linus, come il personaggio dei fumetti. «Comunque» commenta Carusi «già dieci anni fa avevo proposto che si smettesse di dare nomi propri a questi corpi celesti. Al comitato arrivano spesso proposte ridicole».