Americo Bonanni, Macchina del Tempo, marzo 2004 (n.3), 28 febbraio 2004
Vega, la stella più brillante di tutte, ha ben 40 nomi, in diverse lingue. Le stelle più luminose infatti (o quelle che hanno semplicemente catturato maggiormente l’attenzione degli antichi) non hanno fatto fatica a conquistarsi un nome proprio
Vega, la stella più brillante di tutte, ha ben 40 nomi, in diverse lingue. Le stelle più luminose infatti (o quelle che hanno semplicemente catturato maggiormente l’attenzione degli antichi) non hanno fatto fatica a conquistarsi un nome proprio. Le altre compaiono nei diversi cataloghi sotto forma di sigle. Ma può anche succedere che una stella anonima (nome in codice: PSR J0633+1746) finisca per guadagnarsi un nome tutto suo, in dialetto milanese per giunta. il caso di Geminga. Scoperta negli anni Settanta da due italiani, Giovanni Fabrizio Bignami e Patrizia Caraveo, non fa un gran figurone nel cielo, dato che non si può osservare: non emette infatti luce visibile, ma raggi gamma. Ecco allora il nome: in milanese può essere letto ”gheminga”, che significa ”non c’è”. Dal punto di vista scientifico, però, il termine deriva dalla fusione di ”Gemini” (la costellazione dove si trova) e ”gamma”, ad indicare la sua attività di fuoriuscita di raggi gamma appunto. Ma questa piccola stella di neutroni (ciò che resta quando una stella di un certo tipo esaurisce il suo ciclo vitale) ha consacrato il dialetto milanese nel cosmo. Se l’emisfero nord della Terra è denso di storia, fantasia e aneddoti, poca fortuna hanno avuto fino a oggi le stelle visibili solo dalle latitudini più a sud. La stella più brillante della celebre costellazione della Croce del Sud è solo ”Acruz”. La seconda per brillantezza si è guadagnata un nome vero: Mimosa. Parlando di stelle è infine inevitabile accennare anche a un popolo di grandi scrutatori del cielo, i cinesi. Anche dei loro nomi troviamo tracce, per esempio per la stella più brillante della costellazione dell’Ara: Choo (o Tchou), che significa ”pestello”. O la terza della costellazione di Cassiopea: Tsih o Cih, il cui significato è forse ”frusta”. O ancora la Beta della costellazione del Corvo: oltre a Kratz, il cui significato è sconosciuto, si chiama anche Tso Hea, ”il perno di sinistra”. Apparteneva infatti alla costellazione cinese del carretto.