Americo Bonanni, Macchina del Tempo, marzo 2004 (n.3), 28 febbraio 2004
Tradizione e mitologia sono state la fonte d’ispirazione per i nomi dei corpi celesti del Sistema solare
Tradizione e mitologia sono state la fonte d’ispirazione per i nomi dei corpi celesti del Sistema solare. Ma ciò che sembrava facile in tempi antichi oggi è diventato un bel guazzabuglio. Intanto i satelliti dei pianeti maggiori stanno diventando troppi, e sono state create regole generali: nomi di amanti e discendenti del padre dell’Olimpo per quelli di Giove, nomi di Titani e Giganti della mitologia per quelli di Saturno. I satelliti di Urano sono chiamati invece con i nomi di protagonisti di opere di Shakespeare. In giro per il Sistema solare ci sono poi montagne e valli e qui la fantasia si è scatenata: i crateri dell’asteroide Ida si chiamano come le grotte della Terra (c’è pure la Grotta Azzurra di Capri). Mentre le caratteristiche della superficie di Venere prendono spunto da nomi di donne: troviamo pure il cratere Anna Magnani, in onore all’attrice. Il satellite di Giove Io, dal canto suo, ha un’attività vulcanica intensa, così gran parte delle caratteristiche della sua superficie prende i nomi dall’Inferno di Dante. Curiosità sulla Luna: la faccia nascosta fu vista per la prima volta da una sonda sovietica, quindi mari e crateri principali portano nomi di russi celebri. Infine l’asteroide Eros: tutti i suoi crateri hanno nomi azzeccati... da Don Giovanni a Cupido, a Lolita.