Macchina del Tempo, marzo 2004 (n.3), 28 febbraio 2004
Ho acquistato «Macchina del tempo» perché la copertina riportava il titolo ”Tecnonavi”, argomento che m’interessava consultare
Ho acquistato «Macchina del tempo» perché la copertina riportava il titolo ”Tecnonavi”, argomento che m’interessava consultare. Nello sfogliare le pagine dell’articolo ho notato, però, un’asserzione che mi ha sorpreso. Si parla, infatti, di un futuro sistema di propulsione denominato POD (Azimuth Podded Propulsion Systems, ndr.) non ancora utilizzabile perché comporta difficoltà di progettazione e costi elevati di manutenzione. In realtà il sistema POD è ormai largamente diffuso; per esempio, tanto per citare alcune navi, Costa Atlantica, Costa Mediterranea, Europa Vision e anche la menzionata Mariner of the Sea, sono equipaggiate con questo sistema propulsivo. La prima applicazione di un sistema azimutale per impieghi commerciali risale al 1991 e venne effettuata per motorizzare un rimorchiatore rompighiaccio della Finnish Board of Navigation. Rodolfo Chrisam Risponde l’autore dell’articolo, Giancarlo Sturloni: «I sistemi POD, naturalmente, sono già in uso. Tuttavia, nonostante presentino notevoli vantaggi (i principali sono quelli elencati nel testo: rumore ridotto, elica orientabile a piacere sul piano orizzontale che può funzionare anche da timone), ancora non vengono adottati da tutti i costruttori. Il motivo? Come si legge nell’articolo, «si tratta di sistemi che ancora comportano difficoltà di progettazione e costi elevati di manutenzione». Con questa motivazione, ad esempio, il capo progetto della direzione navi da crociera di Fincantieri ha giustificato la scelta di rinunciare al sistema POD per la nuova ammiraglia della flotta crocieristica italiana, Costa Fortuna. Come auspicato nell’articolo, tuttavia, se in futuro la tecnologia saprà aggirare anche questi ostacoli, allora certamente assisteremo a una maggiore diffusione dei sistemi POD.