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 2004  febbraio 28 Sabato calendario

KERIMOV Sulejman. Nato a Derbent (Russia) il 12 marzo 1966. «Personaggio venuto dal nulla, ora ricchissimo, legato a figure influenti del Cremlino e molto chiacchierato

KERIMOV Sulejman. Nato a Derbent (Russia) il 12 marzo 1966. «Personaggio venuto dal nulla, ora ricchissimo, legato a figure influenti del Cremlino e molto chiacchierato. Sia per i suoi soldi che per la sua vita privata. [...] ha già fatto parlare molto di sé in Russia. uno dei giovani finanzieri rampanti, i cosiddetti raiders che si impadroniscono di società (anche con sistemi poco ortodossi, sembra) e poi le rivendono facendoci quattrini a palate. Per una delle più recenti di queste ”scalate”, Kerimov è stato denunciato dal vecchio proprietario che ha parlato di ”intimidazioni e pressioni indicibili”. Ma l’uomo, un certo Andrej Andreyev, anche lui personaggio assai chiacchierato, non è riuscito a far riconoscere le sue ragioni dalla magistratura. Sulejman Kerimov viene da lontano, per la precisione dalla piccola cittadina di Derbent, nella Repubblica del Dagestan, tra Mar Caspio e Cecenia. Il padre, un giurista, è di etnia lezgina, la maggioritaria nel Dagestan. La madre lavorava come ragioniere alla Sberbank, la banca di Stato. Il giovane Sulejman si laurea in economia nel 1989, a 23 anni, e subito va a lavorare allo stabilimento industriale Eltav (componenti elettronici). Nel 1995 lo troviamo già a Mosca, direttore generale della società finanziaria Soyuzfinanz. Nel 1999 Kerimov ha già fatto parecchi soldi e, ancora del tutto sconosciuto, entra tra i primi dieci nella lista del Ldpr, il partito ultranazionalista di Vladimir Zhirinovskij che, notoriamente, vende candidature sicure a imprenditori desiderosi di assicurarsi l’immunità parlamentare. Kerimov viene eletto e subito si dichiara indipendente. Nel dicembre 2003 ha ricevuto un secondo mandato, sempre nella lista di Zhirinovskij. Avrebbe anche assicurato un grosso finanziamento al partito Rodina (vicino al Cremlino) per ordine espresso dello staff di Putin. Ora sarebbe assai legato a Igor Shuvalov, da pochi mesi vice capo dell’amministrazione presidenziale. Kerimov ha una passione per il judo (come Putin), il sollevamento pesi e, sembra, le bionde. Ha sposato la cantante pop Natalya Vetlitskaya (biondissima, occhi azzurri) avrebbe avuto una storia con la ballerina Anastasya Volochkova (altrettanto bionda, ma con occhi verdi). Secondo i siti Internet di gossip, le due si sarebbero incontrate in un ristorante e sarebbero venute alle mani. I primi soldi seri Kerimov li avrebbe fatti con la compagnia aerea Vnukovo. Poi sarebbe arrivato alla Nafta Moskva, una società che in passato si occupava di export di petrolio e gas ma che ora è diventata una semplice finanziaria, specializzata in compravendita di società. Nel Duemila ha acquistato la Variegan Neft, affiliata al colosso petrolifero Sidanko e, dopo pochi mesi, l’ha rivenduta alla Slavneft, altra grande compagnia petrolifera. L’anno successivo ha acquistato la compagnia del gas Rospan International. Ne ha promosso la bancarotta e subito ha ceduto la sua quota del debito al gruppo bancario Alpha. Il colpo più grosso è stato l’acquisto delle aziende di Andreyev: l’Ingostrakh, prima compagnia assicuratrice di Russia; la Avtobank, ventesima banca per raccolta (quasi un miliardo di dollari); la Nosta, ottava impresa siderurgica del Paese. La scalata è stata condotta assieme a Roman Abramovich (patron del Chelsea e uomo più ricco della Russia) e Oleg Deripaska (re dell’alluminio e dell’auto). possibile che l’acquisto venga smembrato e che l’Avtobank e l’Ingostrakh vengano cedute del tutto rispettivamente ad Abramovich e a Deripaska» (Fabrizio Dragosei, ”Corriere dells Sera” 27/2/2004). «Personaggio che emerge nelle cronache mondane già milionario e uomo di successo, dopo un passato oscuro come quello della maggioranza dei faccendieri della Russia postcomunista. Sdoganato completamente ormai: Suleiman frequenta i migliori salotti ed è noto al grande pubblico più che altro per la rissa, con tanto di piatti rotti e guance graffiate, tra la cantante pop Natalja Vetlizkaja e la stella del Bolshoj Anastasia Volochkova che si contendevano il facoltoso corteggiatore. Con la Vetlizkaja, nota più che altro come mantenuta di lusso, il petroliere aveva avuto una relazione lunga: quando l’autista della cantante rimase ucciso da un rapinatore Kerimov offrì una taglia di 250 mila dollari per la cattura dell’assassino (ma qualcuno disse anche che in realtà il povero autista era stato vittima della gelosia del focoso milionario dal Caucaso). E sempre la vox populi afferma che dietro al clamoroso licenziamento dell’altra bionda fatale della sua vita dal Bolshoj ci fosse sempre una vendetta di Kerimov. Duro e vendicativo, nonostante l’occhialino (con montatura d’oro e diamanti) da studente e gli abiti di sartoria che gli hanno conquistato il titolo di deputato più elegante, Suleiman ha fama di predatore anche negli affari. Ne sa qualcosa Andrej Andreev, al quale Nafta-Moskva - insieme alla Millhouse capital di Roman Abramovic e alla Rusal di Oleg Deripaska - ha strappato tutto il suo patrimonio, che l’imprenditore è stato costretto a cedere per 90 milioni di dollari (la sola compagnia di assicurazioni Ingosstrakh veniva valutata in 160). Una vicenda che ha coinvolto offshore ciprioti, firme falsificate, soci sequestrati e mai ritrovati, poliziotti corrotti e padrini della mafia siberiana. Il caso viene tuttora indagato, ma nel frattempo Kerimov era diventato invulnerabile in quanto deputato. Senza distinguersi nella politica pubblica, preferendo semmai quella occulta: alle elezioni 2003 Kerimov ha finanziato (secondo alcune voci, dietro esplicita richiesta del Cremlino) la lista nazionalista Rodina, che paradossalmente aveva come slogan principale la lotta contro gli oligarchi. Appartenendo, come il suo amico Abramovic, al gruppo della vecchia ”famiglia” di Eltsin, forse Suleiman ha pensato di seguire il suo esempio dandosi apoliticamente al calcio e segnalando così al Cremlino di non avere interessi in Russia. Ma rimane anche il sospetto che, come nel caso Andreev, Kerimov in realtà faccia da mediatore per l’amico e socio che, essendo già proprietario del Chelsea, non può acquistare altre squadre» (Giampaolo Visetti, ”la Repubblica” 27/2/2004).