Michael B. Oren, "La guerra dei sei giorni, Mondadori, 24 febbraio 2004
Har ha-Bayit be-Yadenu (il Monte del Tempio è in mano nostra). Queste tre parole, che il colonnello dei paracadutisti Mordechai Gur disse via radio al generale Uzi Narkiss al momento della conquista di Gerusalemme est, risuoneranno in Israele per i decenni a venire
Har ha-Bayit be-Yadenu (il Monte del Tempio è in mano nostra). Queste tre parole, che il colonnello dei paracadutisti Mordechai Gur disse via radio al generale Uzi Narkiss al momento della conquista di Gerusalemme est, risuoneranno in Israele per i decenni a venire. Subito dopo la battaglia, il capo rabbino dell’esercito, Shlomo Gonen, liberatosi dei tre soldati che Gur gli aveva messo intorno per tenerlo a freno, si precipitò sul muro del Pianto recitando il kaddish (la preghiera dei defunti), soffiò nel suo shofar (il corno d’ariete) e proclamò: "Sono venuto in questo luogo per non lasciarlo mai più". Era il 7 giugno 1967.