Varie, 23 febbraio 2004
TOGNANA
TOGNANA Nicola Treviso 1952. Imprenditore • «La sua storia nasce là, sulle rive del fiume Sile, attraverso iniziative reboanti, ribellioni anti-sistema che segnarono una rottura col passato e affermarono la figura dell’imprenditore politico. Treviso, fino ad allora periferica, fece parlare di sé dapprima quando ’Nico’ volle l’unione tra Assindustria e Api, fuse in un’unica struttura con 2.560 iscritti che voleva pesare, rappresentare un’area, il Nord-est del Paese, che esprimeva quello che fu battezzato il ’disagio dei ricchi’. Con taccuini e telecamere al seguito, Tognana si lanciò in una serie di provocazioni clamorose. Come quando occupò gli uffici del Fisco per i ritardi nei rimborsi Iva o mandò le chiavi delle aziende a Palazzo Chigi (inquilino Dini) e il gesto significava: provate voi a mandare avanti la baracca con questa pressione fiscale. Ancora: le pagine di giornale a pagamento contro le 35 ore o i prelievi del Tfr; la mongolfiera mandata nel cielo di Mestre per segnalare ai vacanzieri in coda che con quella tangenziale ingolfata le aziende dovevano fare i conti tutto l’anno. Un attivismo ai limiti del ribellismo, che gli procurò l’accusa di essere contiguo alla Lega, quando semmai la sua era concorrenza col Carroccio nella rappresentatività degli stessi interessi. […] Oggi come allora, Nico Tognana si propone come il difensore di quel capitalismo familiare italiano che è il suo universo di riferimento, oltre che la sua radice. A Treviso dovette affittare l’hangar dell’aeroporto per le oceaniche adunate degli iscritti. Un modello esportato su scala nazionale: ”Pensi a Parma o al convegno di Torino con 5 mila industriali. Prima non era possibile, prima decidevano in pochi”. Da qui la summa teorica: ”Voglio continuare a rendere Confindustria più democratica”. […] Difficile attribuirgli un’appartenenza partitica. Lo si voleva vicino al centrodestra, ma proverbiali sono stati gli scontri col governatore del Veneto, Giancarlo Galan, sul tema delle infrastrutture. Di sicuro non è di sinistra, eppure aprì le sue assemblee a D’Alema e a Dini quand’era ministro degli Esteri. Pronto a dialogare con tutti, a patto che portino dei benefici all’impresa. Abbastanza spregiudicato per cambiare all’occorrenza cavallo e giocare in proprio. […] Nella sua vita ci sono gli impegni associativi e c’è l’azienda, gruppo La Tegolaia di Casier, coppi per tetti, 48,5 milioni di euro di fatturato nel 2003, 254 dipendenti diretti, utile netto di 2,5 milioni, indebitamento finanziario quasi equivalente (2,3). dei Tognana da cinque generazioni e il primogenito di Nicola, Filippo, 26 anni, promette di allungare la serie. Ha altri due figli, Mattia e Gaia. La moglie, Maria Paola detta Paulette, è avvocato e attiva nel volontariato. Poi c’è lo sci a Cortina e una barca a vela da diporto. Il suo sogno è quello di permettersi il tempo per un giro nel Mediterraneo. Un’altra volta confidò che il suo desiderio segreto è quello di fuggire su un’isola deserta con Afef, la moglie dell’altro vicepresidente di Confindustria, Marco Tronchetti Provera» (Gigi Riva, ”L’espresso” 26/2/2004).