varie, 23 febbraio 2004
Tags : Luigi Ginami
GINAMI Luigi. Bergamo 13 gennaio 1961. Prete. «Confessore dei banchieri, diplomatico della Segreteria di Stato, raffinato autore di saggi teologici, curatore di un sito web per insegnare i giovani a pregare
GINAMI Luigi. Bergamo 13 gennaio 1961. Prete. «Confessore dei banchieri, diplomatico della Segreteria di Stato, raffinato autore di saggi teologici, curatore di un sito web per insegnare i giovani a pregare. [...] Da anni [...] è un nome noto nei palazzi di entrambe le sponde del Tevere. Dopo aver lavorato un quinquennio alla Conferenza episcopale, è diventato stretto collaboratore del cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione dei vescovi. Prima come curatore della rassegna stampa economica dei dicasteri vaticani, poi come assistente di personaggi di primo piano del Sacro Collegio (durante il Conclave ha affiancato il cardinale Carlo Maria Martini), è entrato in contatto con i protagonisti della politica e della finanza italiana: da Francesco Cossiga a Cesare Geronzi, della cui figlia Chiara ha celebrato il matrimonio con Fabrizio Lombardo, da Cesare Romiti al governatore Fazio, del quale ha officiato ad Alvito la messa per le nozze d’argento. I suoi libri (I quartieri della preghiera, Seguo il mio Re, Il sacramento della riconciliazione), hanno sempre prefatori d’eccellenza come l’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi e vengono pubblicati dalle principali case editrici cattoliche (Edizioni Paoline, Piemme). Agli studi teologici ha unito l’approfondimento di materie economiche e finanziarie e ciò ha reso i suoi consigli particolarmente ascoltati da banchieri e imprenditori della Capitale. Le presentazioni dei suoi saggi hanno luogo in prestigiose sedi istituzionali e, per la presenza in prima fila dei big dell’imprenditoria e della finanza, finiscono per essere anche delle straordinarie occasioni mondane. Alle sue celebri omelie, che spaziano da San Tommaso ai premi Nobel dell’economia, ha dedicato un lungo articolo su ”Bipielle Magazine” Maria Teresa Fazio, figlia del governatore di Bankitalia» (gia. gal. ”La Stampa” 27/7/2005). « un piccolo Marcinkus, dicono di lui le malelingue in Vaticano. ”Un giovane e brillante monsignore che farà parlare ancora molto di sé”, raccontano amici e sostenitori, che sono molto numerosi, nel mondo delle banche. A ben guardare, però, don Luigi Ginami di strada ne ha già fatta parecchia. In Vaticano, dove è cresciuto alla scuola del potente cardinale Giovan Battista Re, ma anche nei salotti della finanza nazionale. Fino a trovarsi al centro di una rete di relazioni ad altissimo livello che comprende, giusto per citare alcuni nomi eccellenti, il governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, e il presidente di Capitalia, Cesare Geronzi. Il sito di gossip ”Dagospia” ha scritto addirittura che monsignor Ginami sarebbe il consigliere spirituale dei due banchieri, entrambi, com’è noto, ferventi cattolici. Ed entrambi, in posizioni diverse e per motivi diversi, finiti al centro delle polemiche di questi mesi sui casi Cirio e Parmalat. Anche Gianpiero Fiorani, il numero uno della Popolare di Lodi, ha enorme stima del ”giovane e sportivo prelato”, come viene definito in un articolo di ”Bipielle magazine”, il quadrimestrale patinato riservato a soci e dipendenti dell’istituto di credito lombardo. Il numero dell’estate 2002 dedica una decina di pagine a un libro di Ginami, dal titolo Seguo il mio re, sottotitolo Una regola di vita per i giovani. L’ampia recensione è firmata dalla ”studentessa” (come la definisce una nota a pie’ di pagina) Maria Valeria Fazio, ovvero una delle figlie del governatore. Neppure Fiorani ha voluto far mancare il suo contributo personale per illustrare l’opera di don Gigi, come viene familiarmente chiamato il monsignore di origine bergamasca, citato nell’’Annuario pontificio’ come Cappellano di Sua Santità e addetto alla Segreteria di Stato di prima classe. L’impegnativo titolo dell’articolo firmato dal banchiere lodigiano è il seguente: ”Aristotele, don Gigi e il cammino della perfezione”. E pensare che il libro si propone, più modestamente, di offrire alcuni semplici consigli per affrontare cristianamente la vita di tutti i giorni. L’opera di don Ginami deve aver suscitato grande interesse, se è vero che alla prima presentazione ufficiale, due anni fa nel salone della Banca di Roma in via del Corso, partecipò anche Fazio in persona che, a sorpresa, prese la parola per sottolineare la necessità di ”puntare su famiglia, scuola e modo di lavorare” per costruire un modello giovanile vincente. A quanto pare, uno dei pochi a non gradire molto la grande pubblicità riservata alle fatiche editoriali di Ginami è stato don Giampiero Crippa, parroco di Olcella di Busto Garolfo, non lontano da Legnano. L’anno scorso don Giampiero ha visto un’intera pagina del quotidiano cattolico ”Avvenire” dedicata al libro I quartieri della preghiera, scritto dall’attivissimo prelato. Sponsor dell’operazione editoriale era la Popolare di Lodi guidata da Fiorani. La stessa banca, segnala il parroco, che ha messo in liquidazione una fabbrica del gruppo Necchi con sede ad Olcella mettendo a rischio il futuro di 260 famiglie. All’epoca il caso della Necchi venne preso a cuore anche dai vertici della diocesi Ambrosiana. Il vescovo di Milano Dionigi Tettamanzi incontrò una delegazione di operai e si disse ”sconcertato da una situazione assurda”. Perché, disse, ”la fabbrica va bene”, ma centinaia di famiglie ”si trovano in difficoltà per operazioni finanziarie che nulla hanno a che vedere con la qualità dei prodotti”. Anche don Giampiero, nel suo piccolo, era sconcertato. E commentò: ”Così i nostri ragazzi dovrebbero imparare a pregare con uno strumento sponsorizzato proprio da coloro che stanno mettendo sul lastrico la loro famiglia”, scrisse Don Crippa in una lettera di protesta inviata ad ’Avvenire’ e mai pubblicata. In compenso il libro di Ginami è stato offerto ai lettori del quotidiano ”Il Tempo” lo scorso 19 ottobre, in occasione della cerimonia di beatificazione di madre Teresa di Calcutta. Omaggiato, apprezzato e corteggiato dai potenti dell’economia e della finanza, Ginami ricambia volentieri. E così può capitare di incontrarlo in occasione di importanti eventi, mondani e non. Nel giugno scorso, per esempio, toccò a lui celebrare il matrimonio di Chiara Geronzi, figlia del banchiere, con Fabrizio Lombardo, vicepresidente per l’Italia della società di produzione cinematografica Miramax. Tra gli invitati, molti grandi nomi della finanza e della politica: da Fazio a Cesare Romiti, da Salvatore Ligresti a Gianni Letta. Anche il mondo del calcio era ben rappresentato: il presidente della Federcalcio, Franco Carraro, l’allenatore della Lazio, Roberto Mancini e poi Luciano Moggi e Luciano Gaucci. Passano un paio di mesi e ritroviamo don Gigi ad Alvito, vicino Frosinone, paese natale di Fazio. L’occasione, questa volta, era la celebrazione dei 25 anni di matrimonio del governatore. Un altro evento ad altissima concentrazione di vip. Molto numerosi, ovviamente, banchieri e finanzieri. In effetti, monsignor Ginami, laurea in Liturgia e dottorato in Teologia, ha saputo ampliare i suoi interessi e, tra l’altro, nutre una vera predilezione anche per i temi dell’economia. Chi lo conosce bene lo accredita di grande competenza in materia finanziaria. ”I bilanci sono il suo pane”, dicono. Si spiega anche così, a parte l’amicizia con Fazio, la sua presenza all’annuale appuntamento di fine maggio per la relazione del governatore. Non è un caso, poi, che la società di gestione Gestielle abbia chiesto proprio a don Gigi di far parte del comitato chiamato a vigilare sulla gestione dei tre fondi d’investimento etici del gruppo. A fianco del monsignore, due nomi illustri della finanza: Siro Lombardini e Angelo Tantazzi, il presidente della Borsa di Milano» (Vittorio Malagutti, ”L’espresso” 26/2/2004).