Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  giugno 07 Venerdì calendario

«In antico, il pericoloso confine delle ”colonne d’Ercole” era costituito dal canale di Sicilia, là dove Sicilia e Tunisia quasi si toccano

«In antico, il pericoloso confine delle ”colonne d’Ercole” era costituito dal canale di Sicilia, là dove Sicilia e Tunisia quasi si toccano. Solo in epoca ellenistica quel simbolico confine fu spostato e localizzato a Gibilterra. la tesi argomentata da Sergio Frau, noto viaggiatore nello spazio e nel tempo, in un originalissimo libro appena uscito: Le colonne d’Ercole, un inchiesta (Nur Neon Editore, pagine 670, euro 30). Quando il mondo si ”allarga” è quasi inevitabile che se ne trasferiscano più in là gli immaginari confini. Un celebre tema di (...) oratoria fittizia, nelle scuole romane di retorica, era: ”Persuadere Alessandro Magno a non oltrepassare i confini del mondo”. Un bell’esercizio a posteriori, che racchiude un dato importante: dopo Alessandro, e grazie alla sua marcia verso l’Afghanistan, il mondo era divenuto più grande. A Ovest il contraccolpo di quella spettacolare marcia consistette nello spostare il ”confine” ancora più a Ovest. Non a caso è proprio ad Eratostene, cioè ad un uomo-simbolo della scienza del III secolo avanti Cristo, (...) che si deve lo ”slittamento” delle colonne d’Ercole, dal canale di Sicilia a Gibilterra. sintomatico questo evento scientifico. Esso conferma (...) che le conquiste di Alessandro, ancorché puntate verso oriente, hanno avuto effetti anche sull’altra metà del Mediterraneo. Effetti culturali innanzi tutto (...), ma anche politici, e (...) scientifici. La ricerca di Frau ha l’andamento travolgente caratteristico dei libri in cui l’autore riversa tutto se stesso, travolgendo gli argini. un monumentale e scherzoso dossier che contribuisce a illuminare un problema serissimo. (Luciano Canfora, ”Corriere della sera”, 7 giugno 2002)