(Ansa 8/1/2002; Saverio Correr, ཿla Repubblica 9/1/2003), 8 gennaio 2002
Martedì scorso un G.F., 55 anni, infermiere all’ospedale psichiatrico di Padova, appassionato di vino, non più soddisfatto delle sue prestazioni sessuali, si è fatto tagliare il pene che gli offuscava la consolidata fama di Don Giovanni
Martedì scorso un G.F., 55 anni, infermiere all’ospedale psichiatrico di Padova, appassionato di vino, non più soddisfatto delle sue prestazioni sessuali, si è fatto tagliare il pene che gli offuscava la consolidata fama di Don Giovanni. A evirarlo, dietro un compenso di 2.500 euro, F.S., 40 anni, suo paziente, seminternato nell’ospedale, un lavoro part time come giardiniere. L’operazione è avvenuta nell’appartamento dell’infermiere, a Brusegana: il pene appoggiato sul tagliere, tranciato alla radice con un coltello da cucina e adagiato in bella vista su un piatto, al centro del tavolo da pranzo. Poco dopo, però, l’evirato, assalito da insopportabili dolori, è stato costretto a chiamare aiuto. In ospedale i medici, con operazione assai delicata, gli hanno riattaccato l’organo, consegnato dai solerti investigatori che avevano perquisito la casa in cerca di una spiegazione.