Villaggio globale n. 43, Sette 04/05/1995, 4 maggio 1995
Napoleone. Nel 1806, mancando a un tratto le fave di cacao per via della guerra anglo-francese e del blocco napoleonico dei commerci con l’Inghilterra, i pasticcieri torinesi decisero di sostituire le fave con le nocciole, facilmente reperibili
Napoleone. Nel 1806, mancando a un tratto le fave di cacao per via della guerra anglo-francese e del blocco napoleonico dei commerci con l’Inghilterra, i pasticcieri torinesi decisero di sostituire le fave con le nocciole, facilmente reperibili. Amalgamarono il tutto con burro di cocco e altri grassi vegetali. Su questa idea di base, Michele Ferrero subito dopo la guerra inventò un prodotto di cioccolato cremoso, la "Supercrema Giandujot". All’inizio degli anni Sessanta questo nome sembrava a tutti troppo provinciale, troppo piemontese. Nel 1964 quelli della Ferrero tennero infine una riunione ad Alba, un giorno intero di discussione per trovare una parola più internazionale. A sera, non essendo ancora giunti a capo di nulla, qualcuno propose di adoperare la radice "nut", nocciola in inglese. Di qui seguirono vari tentativi, SuperNut, Miss Nut, Nutosa, Nutina, Nutella. Nutella adesso è prodotta in Italia negli stabilimenti di Angela e Sant’Angelo dei Lombardi, Germania, Francia, Svizzera, Stati Uniti, Australia, distribuita da ventisette società operative in cinque continenti. Ogni anno: un milione di quintali (qualcosa come il lago di Como).