Paola Caridi, ཿdiario 12/4/2002.0, 12 aprile 2002
Il Karzai iracheno non c’è. Pare che il Dipartimento di Stato e la Cia abbiano un loro candidato, anzi due, e il Pentagono ne abbia un altro
Il Karzai iracheno non c’è. Pare che il Dipartimento di Stato e la Cia abbiano un loro candidato, anzi due, e il Pentagono ne abbia un altro. Ennio Caretto: «Per la diplomazia e il servizio segreto americani, i successori di Saddam sono due ex generali iracheni fuoriusciti nel 1995, quindi dopo la guerra del 1990/1991, ancora popolari in patria, sebbene accusati da alcuni di avere usato armi chimiche contro i curdi: il primo è Najib al Salihi, l’ex capo dell’esercito, fondatore del movimento degli ufficiali e dei civili liberi, residente a Washington come lo fu Karzai; il secondo è Nizhar Kharzaji, ex capo di stato maggiore delle forze armate, ospite della Danimarca, che potrebbe fargli da vice. Per il Pentagono, l’anti-Saddam è il finanziere Ahmed Chalabi, che manca da Bagdad dal 1958, leader del Consiglio nazionale iracheno». [2] iraq.net, sito popolare tra gli esiliati, ha indetto qualche mese fa un’elezione per il futuro leader iracheno: quattordici candidati, Salihi (che gode di una profonda simpatia perché colpito negli affetti familiari: scherani del regime gli hanno violentato un parente spedendogli poi il videotape) ha preso il 20 per cento, Chalabi solo il 9.