17 gennaio 2003
Tags : Camilla Apolloni Ghetti
ApolloniGhetti Camilla
• . La moglie di Claudio Martelli (da cui ha avuto Brenno). «Nei salotti romani, che lei volutamente evita, si parla molto di questa donna libera e decisa. Non ci metterà molto a far scordare agli altri di essere ”la moglie di” [...] Vita passata per lo più in Africa, nel Camerun, dove ha vissuto con la famiglia dai quattro ai 17 anni. ”Mio padre lavorava in Africa e un bel giorno decise di portarci tutta la famiglia. Ero l’unica ragazzina bianca nell’aula di prima elementare. Sono cresciuta tra bambini di diversa nazionalità, con culture diverse rispetto a quella della mia famiglia. Infatti quando adolescente sono tornata in Italia è stato difficilissimo prendere confidenza con i miei coetanei, abituarsi ai ritmi di una società occidentale, rinunciare alla natura e alle cose semplici”. In Africa come in Italia la sua passione è sempre stata la danza, con cui ha avuto una frequenatazione quasi maniacale per moltissimi anni. Poi però gli studi e la vita l’hanno portata a fare altre scelte: prima a occuparsi di pubblicità, poi di comunicazione e oggi di volontariato. Dirige insieme con il marito Opera, un’associazione impegnata su sei specifici settori: il centro di aiuto legale (consulenze e assistenza su temi come soggiorno, ricongiungimento, discriminazione, detenzione); il consultorio ginecologico; l’istruzione: corsi di lingua italiana e inglese; il progetto di scolarizzazione e di ascolto presso un campo nomadi della provincia di Roma; iniziative editoriali; il centro di ascolto, con particolare sostegno per cittadini italiani e stranieri una volta usciti dal carcere; le attività di ricerca: studi e ricerche nel campo dei diritti delle donne immigrate e sui conflitti tra le diverse culture [...] ”Con Claudio ci siamo conosciuti su uno scoglio. Lui era lì con degli amici comuni, ed è bastato uno sguardo per ricordarci l’uno dell’altro. Poi qualche mese dopo è riuscito a organizzare una serata con la complictà di alcuni amici e quindi ha avuto la possibilità di sedurmi direttamente. Ci siamo così iniziati a frequentare, andavamo insieme al cinema, alle mostre, alle feste. E poi... poi ci siamo sposati con una certa fretta”» (Pierlugi Diaco, ”Capital” n.8/2002).