ìil Riformistaî 10/1/2002, 10 gennaio 2002
I ”Cofferatisti” hanno un obiettivo ben preciso, così la pensa Fassino: «Far passare chi guida il partito come una sorta di abusivo
I ”Cofferatisti” hanno un obiettivo ben preciso, così la pensa Fassino: «Far passare chi guida il partito come una sorta di abusivo. [...] Appena eletto hanno cominciato a dire che il partito non si occupava abbastanza del lavoro, poi però abbiamo varato la carta dei diritti, io sono stato più a Termini Imerese e a Torino che a Roma e questo argomento è caduto. Dicevano che non c’era l’opposizione, poi abbiamo avuto la Cirami, il dialogo con i movimenti, la battaglia sulla Rai e anche questo tassello è venuto meno. Hanno insinuato che nei Ds qualcuno voleva la guerra per far risaltare di più il ruolo di chi non la voleva. Peccato che la posizione dei Ds sul conflitto sia chiarissima. Adesso si attaccano alle riforme, l’ennesimo pretesto». [4] D’Alema: «Cofferati ci chiede sempre di partire dal programma. Il programma, il programma invoca a ogni pie’ sospinto. Poi quando parliamo di contenuti si mette di traverso». Enrico Morando, leader dell’ala liberal: «Sinceramente non ho ancora capito se Cofferati punta a ”ulivizzare” i movimenti, nel qual caso l’unico che può dispiacersi è Fausto Bertinotti, o a creare una nuova leadership e una nuova sinistra, delegittimando l’attuale gruppo dirigente».