ìil Riformistaî 10/1/2002, 10 gennaio 2002
La tregua interna ai Ds è finita. Fassino ha deciso: Cofferati si è spinto troppo oltre. Attaccandolo frontalmente «ha inaugurato la nuova tattica anti-Cinese, convinto che per tenere a bada l’ex leader della Cgil non può più bastare il semplice contenimento [
La tregua interna ai Ds è finita. Fassino ha deciso: Cofferati si è spinto troppo oltre. Attaccandolo frontalmente «ha inaugurato la nuova tattica anti-Cinese, convinto che per tenere a bada l’ex leader della Cgil non può più bastare il semplice contenimento [...] perchè ”ad aspettare seduto sulla riva che passi il cadavere del tuo avversario c’è il rischio che il cadavere che passa, alla fine, sia il tuo” (Alfredo Reichlin, nel suo intervento al direttivo). [...] A convincerlo a passare all’azione è stato soprattutto il pressing del ”partito reale”, per usare una definizione abbondantemente citata nel corso del direttivo, e cioè il complesso di federazioni, dirigenti e amministratori locali cui l’offensiva movimentista di Cofferati crea non meno problemi di legittimazione che ai leader nazionali. Il corpo del partito non può permettersi più di tollerare la ”circolazione extracorporea” (sempre Reichlin) pompata dal protagonismo mediatico del Cinese. E se con la fine della tregua qualcuno torna ad agitare lo spettro scissione, dall’entourage del segretario si sottolinea che ”dell’unità del partito deve farsi carico chi è in minoranza, non chi è legittimato dai numeri a governare”» (’il Riformista”).