Nello Ajello, ìla Repubblicaî 11/1/2002, 11 gennaio 2002
La scissione (strisciante) è già in atto da mesi. «Un passo dopo l’altro, il gruppo riformista della Quercia, o se si preferisce il fronte anti-movimentista che detiene la maggioranza nei Ds, dà segni di risveglio
La scissione (strisciante) è già in atto da mesi. «Un passo dopo l’altro, il gruppo riformista della Quercia, o se si preferisce il fronte anti-movimentista che detiene la maggioranza nei Ds, dà segni di risveglio. Troppo presto per parlare di una svolta, ma è evidente che certe estenuanti cautele stanno venendo meno. E anche il linguaggio si adegua. Fassino non ne può più di Cofferati, ma preferisce prendersela con i tanti ”cofferatini” sorti dentro i confini dell’Ulivo o ai margini di esso, tutti uniti dalla volontà di mettere in un angolo il partito dei Ds e i suoi dirigenti. Lì ci sono gli apparati – replica il professor Pardi, anima del movimentismo cofferatiano – noi invece abbiamo dalla nostra le masse. chiaro che quando si usano queste immagini, non ci si può sorprendere se qualcuno evoca la scissione, magari nella forma strisciante e ambigua già in atto da mesi. Ufficialmente tutti la smentiscono (tranne Cossutta, l’altro giorno). Nei fatti la distanza tra le due sinistre (ce n’è una terza, quella di Bertinotti) si allarga giorno dopo giorno» (Stefano Folli). [15] «Chiediamoci francamente in quale partito della sinistra, in Europa, accade che una minoranza faccia accordi con movimenti e personalità ad esso esterni. E assuma anche, in Parlamento, iniziative autonome o concordate con altri soggetti. E’ facile accorgersi che nulla di tutto questo si verifica né in Francia, né in Gran Bretagna, né in Germania» (Giorgio Napolitano).