Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  settembre 06 Lunedì calendario

"Siamo stati così meschini ed egoisti, come opposizione, da affidare la presidenza della Bicamerale ad un certo signor D’Alema! Fossimo stati degli arraffa arraffa, secondo lei avremmo eletto l’allora segretario dei Ds?" (Giuliano Urbani sulla ”Repubblica” di domenica 5 settembre)

"Siamo stati così meschini ed egoisti, come opposizione, da affidare la presidenza della Bicamerale ad un certo signor D’Alema! Fossimo stati degli arraffa arraffa, secondo lei avremmo eletto l’allora segretario dei Ds?" (Giuliano Urbani sulla ”Repubblica” di domenica 5 settembre). "I consumi italiani, signori miei, vanno alla grande" (Vincenzo Visco sulla ”Stampa” di lunedì 6 settembre). "Una sinistra che traducesse in consumi le risorse che sono state accantonate perderebbe un’occasione storica" (Pietro Folena sul ”Corriere della Sera” di venerdì 3 settembre). "Il cattocomunismo non è maggioranza nel Paese e i suoi epigoni lo sanno benissimo. Più stringe le file e più perde pezzi lungo la strada" (Bettino Craxi su ”liberal” del 3 settembre). "Ho incontrato recentemente tanti elettori del centro-destra che mi hanno fermato, combattivi e convinti delle loro ragioni. Così, non mi era mai capitato prima. E questo dà la dimensione esatta di come Berlusconi sia riuscito a rimotivare i suoi elettori" (Fabio Mussi sull’’Unità” di venerdì 3 settembre). "Io non ho governi amici. Lo sto dimostrando, mi pare. A me lo scontro non fa paura" (Sergio D’Antoni sulla ”Repubblica” di sabato 4 settembre). "Abbiamo vissuto tante fasi nella storia del sindacato: collateralismo, cinghia di trasmissione, supplenza. Oggi siamo all’inversione: taluni stanno pericolosamente involvendo verso ambizioni politiche" (Carlo Callieri sulla ”Stampa” di sabato 4 settembre). "La regola numero uno dovrebbe essere questa: ”Sono vietati i ricatti”" (Antonio Maccanico sul ”Corriere della Sera” di lunedì 6 settembre). "Bertinotti sembra che si voglia incamminare sulla via del pentimento. So che non lo ammetterà mai, che si arrabbia se glielo dicono, che al massimo arriverà al punto di affermare ”non sono stato capito”. Non dirà mai ”ho sbagliato”, ma di fatto è sulla via del pentimento" (Armando Cossutta sulla ”Repubblica” di lunedì 6 settembre). "La disoccupazione è al 12 per cento. In alcune regioni del Sud è al 30 per cento. Quella giovanile supera il 50 per cento. D’Alema pensa di prosciugare il mare con un cucchiaino" (Fausto Bertinotti sulla ”Repubblica” di venerdì 3 settembre). "Marini e l’attuale segreteria del Ppi vanno annoverati fra le forze che hanno un po’ smarrito il senso dell’urgenza e del cambiamento" (Mino Martinazzoli su ”liberal” del 3 settembre). "Vorrei vedere il mio partito, il Ppi, alzare la bandiera della trasformazione del Paese" (Enrico Letta sul ”Corriere della Sera” di sabato 4 settembre). "Diciamolo: un partito che arriva al 4 per cento è in crisi" (Rosa Russo Jervolino sulla ”Stampa” di sabato 4 settembre). "Il Ppi ha ancora al suo interno la dialettica di un partito del 40 per cento, ma non se la può più permettere" (Rosy Bindi sulla ”Repubblica” di sabato 4 settembre). "Il dibattito politico ristagna nel marciume. Ritengo, quindi, che la legislatura sopravviva a se stessa. probabile che in primavera alle regionali saranno accorpate le politiche" (Lucio Colletti sul ”Corriere della Sera” di martedì 31 agosto). "Io credo nel principio secondo cui da cosa nasce cosa. E di cose possiamo farne nascere almeno tre. L’elezione diretta dei presidenti delle Regioni, per cominciare" (Antonio Maccanico sul ”Corriere della Sera” di lunedì 6 settembre). "Meglio una sconfitta onorevole che una vittoria di Pirro. L’alleanza a tutti i costi non ha senso, non ci stiamo alla ricerca disperata e disperante di imbarcare tutti" (Antonio Di Pietro sulla ”Repubblica” di martedì 31 agosto). "Di Pietro parla come Guazzaloca, io cito Max Weber, ma non c’è differenza nella sostanza" (Massimo Cacciari sulla ”Repubblica” di giovedì 2 settembre). "Magari gli altri fossero uniti come noi" (Willer Bordon sull’’Unità” di sabato 4 settembre). "Se il centro-sinistra perde le Regionali, D’Alema futuro candidato a Palazzo Chigi non c’è più. E questo Di Pietro lo sa. E se c’è il disastro, per lui si aprono scenari molto allettanti: può diventare il Guazzaloca del centro-sinistra oppure, perché no, può puntare a costruire un polo movimentista-populista con Fini e con la Bonino" (Clemente Mastella sulla ”Stampa” di martedì 31 agosto). "Come simbolo abbiamo scelto l’Asinello, non l’agnello che è pronto a immolarsi" (Francesco Rutelli sul ”Corriere della Sera” di mercoledì 1 settembre). "A Di Pietro vorrei far notare che qui non siamo in un campionato a sedici squadre, siamo in un poker: se perdiamo noi vince Berlusconi" (Pierluigi Bersani sull’’Unità” di martedì 31 agosto).