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 1999  settembre 04 Sabato calendario

Gabriele Sartor, 16 anni, trevigiano, terzo anno all’Istituto tecnico di aeronautica di Udine, al termine di una corsa di un minuto e mezzo sull’ottovolante ”Blue Tornado” di Gardaland, dove era salito dopo un’ora di coda, è riuscito ad alzarsi per raggiungere l’uscita, ma è subito crollato a terra ucciso da un arresto cardiocircolatorio

Gabriele Sartor, 16 anni, trevigiano, terzo anno all’Istituto tecnico di aeronautica di Udine, al termine di una corsa di un minuto e mezzo sull’ottovolante ”Blue Tornado” di Gardaland, dove era salito dopo un’ora di coda, è riuscito ad alzarsi per raggiungere l’uscita, ma è subito crollato a terra ucciso da un arresto cardiocircolatorio. Prima una discesa ripida che toglie il fiato, poi la risalita improvvisa fino a 34 metri di altezza lungo un binario di 800 metri, ”Blue Tornado” sottopone i passeggeri ad un’accelerazione di gravità che aumenta il loro peso di quattro volte e mezzo (il giro si fa a bordo di seggiolini che non consentono di scaricare il peso su una superficie piana). All’entrata un cartello in lettere scarlatte vieta l’attrazione a persone con disturbi cardiovascolari, pressione alta, donne in stato di gravidanza (forse Gabriele soffriva senza saperlo di un grave disturbo cardiaco o di un aneurisma congenito al cervello). «L’effetto principale è un aumento della pressione nella zona sottoposta a maggiore forza di gravità. In parole più semplici, una grossa quantità di sangue si sposta da una parte a un’altra [...] I problemi si verificano soprattutto in fase di risalita improvvisa, perché il sangue defluisce rapidamente verso gli arti inferiori» (Armando Dagianti, cardiologo e direttore del dipartimento di Scienze vascolari e respiratorie dell’università La Sapienza). L’improvvisa mancanza o l’eccesso di ossigeno al cervello provocano sensazione di stordimento o leggero annebbiamento, talvolta perdita di sensi: «sono disturbi funzionali anche gravi, ma sempre momentanei e una volta fermi passa tutto» (Dangianti).