Il Tempo 28/11/1999, 28 novembre 1999
Già ultrasessantenne tra il ’63 e il ’67 Salvatore Quasimodo incontrava di nascosto a Milano Curzia Ferrari, mentre si faceva vedere in giro con la poetessa Alda Merini o l’attrice Maria Cumani
Già ultrasessantenne tra il ’63 e il ’67 Salvatore Quasimodo incontrava di nascosto a Milano Curzia Ferrari, mentre si faceva vedere in giro con la poetessa Alda Merini o l’attrice Maria Cumani. I due smettevano di vedersi durante le vacanze estive, quando lei si ritirava in montagna a Madonna di Campiglio con la famiglia, e lui in Liguria, e solo allora prendevano a scriversi. Nelle sue lettere il poeta riversava le sue ossessioni per il corpo dell’amata: «Io ritorno forte ogni volta che posso passare il fresco attraverso il tuo corpo»; «Penso al tuo corpo di fuoco che si sveglia al mio urto continuo»; «Spero di tornare più forte e più amante del nostro sangue. Terribile pauroso sangue che ci lascia ad ogni incontro più segni dei segni dell’anima».