Bruna Bianchi, ìIl Giornoî 01/12/1999, 1 dicembre 1999
Milena Quaglini, 42 anni, madre di tre figli, a diciotto anni scappa con un uomo che le da il primo figlio, Dario
Milena Quaglini, 42 anni, madre di tre figli, a diciotto anni scappa con un uomo che le da il primo figlio, Dario. Dopo la morte dell’uomo sposa Mario Fogli, camionista, dal quale ha due bambine. A detta di Milena il Fogli è un uomo violento che spesso beve. Il 2 agosto 1998, alle due di notte, la Quaglini ubriaca colpisce il marito alla testa con una lampada da comodino e poi lo strangola con la corda della tapparella. Condannata per omicidio volontario a 14 anni di carcere, dopo pochi mesi esce per la concessione degli arresti domiciliari. Tenta due suicidi e viene messa in comunità, a Pavia, per curarsi dall’alcolismo, ma non si cura e viene allontanata. A settembre di quest’anno evade dagli arresti domiciliari ed il pomeriggio del 5 ottobre uccide Angelo Porrello, 53 anni (di cui sei in carcere per violenza sessuale sulle tre figlie) mettendogli venti pasticche di tranquillanti nel caffè e quindi annegandolo nella vasca. Costui le aveva promesso cinquecentomilalire al mese per le pulizie domestiche, ma in realtà voleva ben altro. Il corpo del Porrello viene ritrovato in una buca da concime, ormai mangiato dai vermi, mentre lei si trova in carcere a Vigevano da dove cercava di sviare le indagini spedendo lettere al defunto. Nella spazzatura della villetta del Porrello vengono rinvenuti sette blister dei suoi psicofarmaci e dei suoi capelli. Ora è stato riaperto anche il caso di Giustino Della Pozza, 83 anni, ucciso il 27 ottobre 1995. Milena ha confessato che il Della Pozza le aveva chiesto prestazioni sessuali, in cambio dell’estinzione di un debito di quattro milioni. Dopo il suo rifiuto l’anziano aveva provato a metterle le mani addosso, così lei lo aveva colpito con una lampada, quindi, con lui in fin di vita, aveva chiamato l’ambulanza. Allora il caso era stato archiviato e la morte del Della Pozza attribuita ad una caduta.