Simon Singh, "Codici e segreti", Rizzoli, 6 dicembre 1999
Nel 1918 l’inventore tedesco Arthur Scherbius creò Enigma, una versione elettromagnetica del disco dell’Alberti che sarebbe passata alla storia come uno dei più temibili sistemi crittografici mai realizzati
Nel 1918 l’inventore tedesco Arthur Scherbius creò Enigma, una versione elettromagnetica del disco dell’Alberti che sarebbe passata alla storia come uno dei più temibili sistemi crittografici mai realizzati. La macchina, del peso di dodici chili, in un primo momento fu rifiutata da uomini d’affari, diplomatici e militari perché costava troppo (circa sessanta milioni di lire attuali). Tra il 1930 e il 1940 le forze armate del Reich ne avrebbero acquistate più di trentamila esemplari, ma Scherbius non visse abbastanza per assistere all’ascesa e alla caduta del suo dispositivo per crittare: nel 1929, guidando un calesse, perse il controllo dei cavalli e finì contro un muro. Fece una brutta fine anche Alan Turing, il grande matematico inglese che violò il codice Enigma: nel 1954, dopo essere stato pubblicamente umiliato per la sua omosessualità, si chiuse in camera da letto, immerse una mela in una soluzione al cianuro, e la morse.